Nel giorno della solennità della Beata Maria Vergine Iconavetere, patrona di Foggia, la voce del vescovo monsignor Giorgio Ferretti ha risuonato potente e chiara: un richiamo alla responsabilità collettiva, alla giustizia, alla legalità e all’unità. Un discorso intenso, pronunciato durante la celebrazione dei Primi Vespri, che ha scosso le coscienze e toccato il cuore dei presenti nella basilica di San Giovanni Battista.
“Foggia siamo noi, care sorelle e fratelli. Non sono altri, siamo noi. Noi qui riuniti. E siamo la parte migliore“, ha esordito il vescovo, rivolgendosi con gratitudine alle autorità civili e religiose, alla sindaca, al prefetto e a tutti i cittadini intervenuti per la festa patronale. Poi l’invito a riscoprire il valore della propria terra, a rispettarne la natura e le risorse: “Possiamo decidere di amare il grano che cresce, i frutti della terra, sorella acqua… oppure possiamo decidere di umiliare questa terra con i rifiuti e restare inerti di fronte alle eco-mafie e al caporalato”.
Ferretti ha parlato della necessità urgente di azioni concrete: “Questa terra e la sua agricoltura hanno sete di acqua e di giustizia. È giunto il momento di fare qualcosa di serio, concreto, strutturale. E di farlo insieme, in fretta“.
L’appello del vescovo ha toccato anche i temi della legalità, del rispetto delle regole e dell’importanza del vivere comunitario. “Possiamo scegliere di essere furbi e arroganti, oppure vivere con giustizia, costruendo legalità”, ha detto, riferendosi anche ai recenti episodi di cronaca che hanno colpito la città, come le aggressioni alla polizia municipale.
Nel passaggio più commovente del suo messaggio, Ferretti ha ricordato i quattro giovani tifosi foggiani morti a Potenza: Samuele, Gaetano, Michele e Samuel. “Foggia si è unita sotto quelle croci. Ai funerali eravamo migliaia, uniti nel dolore, nel segno della pace”.
Da qui il suo appello all’unità come risposta al male: “Se vogliamo stare presso le croci di questo mondo, dobbiamo starci insieme. I mali di questa terra, le mafie, la guerra, l’inaccoglienza, chiedono una risposta coesa, una nuova alleanza tra tutti noi. Solo così saremo la Foggia più bella”.
Il messaggio si è concluso con una benedizione rivolta all’intera comunità: “Che il Signore ci benedica, per intercessione della Madre Santissima. Benedica le nostre famiglie, i giovani, i soli, gli anziani, i più poveri. E tutti i nostri sforzi per costruire una terra più bella e più umana”.