Il direttore generale della CNA Antonio Trombetta, sindaco di Lesina per 10 anni negli anni Novanta e poi ancora amministratore del Comune non si sente né un “usato sicuro” né un “eterno candidato sindaco”.
La sua candidatura outsider contro i giovani big del centrodestra, l’ex sindaco Primiano Di Mauro e l’ex vicesindaca Alessandra Matarante, potrebbe spiazzare e godere della loro divisione.
“Si parte da un presupposto sbagliato, ossia che io sia il candidato sindaco del centrosinistra. Io sono Antonio Trombetta e mi propongo sostenuto da un gruppo di cittadini, dove si aggirano parti politiche diverse. Anzi qualcuno dice che i miei più grandi elettori siano proprio nel campo del centrodestra, basandosi su quella che è stata la mia esperienza. Pulizia e bellezza ed è quello che può rendere attrattivo ancora una volta Lesina. Due parole forti, un sindaco deve garantire la normalità prima di tutto e poi prospettare delle occasioni di sviluppo. È questa la mia filosofia di governo e non so se sia di centrodestra o di centrosinistra”.
Come far crescere ancora un territorio che ha tante specificità, sopratutto enogastronomiche e naturalistiche? “Lesina è cresciuta a partire dalla metà degli anni Novanta che coincidono con il mio primo mandato a sindaco, una sfida posta da me ai miei concittadini in cui ho spiegato che la bellezza e l’unicità del territorio di Lesina non poteva tagliare il centro urbano dallo sviluppo turistico. Abbiamo fatto conoscere alla provincia di Foggia uno dei patrimoni più importanti del territorio della Capitanata, il nono lago d’Italia e la più grande area integra costiera d’Italia, il Bosco Isola. Abbiamo costruito il brand, abbiamo riqualificato il lago, abbiamo ripristinato il servizio di trasporto verso la laguna. Abbiamo messo sullo scenario dell’offerta turistica una nuova realtà. Che cosa si può fare? Non c’è più la possibilità di aggredire l’offerta turistica partendo dal campanile. Bisogna lavorare ad una aggregazione di Comuni di aree lacustri, come abbiamo fatto con la CNA. La Puglia quando si propone come territorio turistico deve potersi offrire anche come terra dei laghi”.
Secondo Trombetta la Lega di Massimo Casanova non ha più appeal. “Lesina non è mai stato il bastione della Lega. Lesina è stata amministrata per 20 anni da cittadini volenterosi presi della visione di crescita. Dentro questo processo c’è stata una crisi politica del centrosinistra e una crisi dei partiti tradizionali del centrodestra dentro cui si è incuneata l’esperienza della Lega. Quello della Lega è stato un exploit tipico della politica italiana, in cui un anno stravinci e l’anno dopo deludi”.