Dieci grossi falò lungo il corso principale, altrettanti punti degustazione e tanta musica nelle piazze del paese. Casalvecchio di Puglia ieri sera a festeggiato con qualche giorno di anticipo San Giuseppe con «Ziarret e Shën Xhësepit» (la festa dei fuochi in lingua arbërësh). Una notte fantastica, una festa che coniuga il fascino antico del rituale del fuoco alla musica popolare e all’accoglienza. Tanta la gente giunta sui Monti Dauni da tutta la provincia per assistere ad un evento che a Casalvecchio vale più di qualsiasi altra festa.
“Tradizione, enogastronomia e folklore – ha affermato il sindaco Noè Andreano – si fondono in una delle feste più sentite dalla comunità di Casalvecchio di Puglia, come leva di valorizzazione e promozione del nostro paese e del suo patrimonio culturale, storico ed enogastronomico”. E quest’anno per la prima volta c’è stata la straordinaria presenza di alcuni delegati di uno dei rituali del fuoco più affascinanti d’Italia: “La ndocciata di Agnone”, ridente località dell’Alto Molise in provincia di Isernia. Casalvecchio e Agnone hanno firmato un protocollo d’intesa per dare una visione sinergica atta a valorizzare reciprocamente tutti gli aspetti culturali e folcloristici.
Insieme ad alcuni costruttori di n’doccie, anche l’assessore alle Politiche agricole del comune molisano, Raffaele Masciotra. “Siamo molto onorati di essere venuti nella vicina e bella Puglia, regione alla quale noi del Molise siamo molto legati per via della transumanza”. Un momento per degustare i prodotti del territorio, ad iniziare da sua eccellenza “u cëllit (peperoncino piccante, pomodorini e pancetta).