L’Università di Foggia ha celebrato uno dei suoi eventi più significativi nell’ambito del venticinquesimo anniversario della sua fondazione con il conferimento della laurea honoris causa in Banca, Finanza e Mercati a Vincenzo Gesmundo, segretario generale della Coldiretti.
La cerimonia si è aperta con l’inno nazionale eseguito dagli studenti del Conservatorio Umberto Giordano. Sono seguiti i saluti istituzionali del rettore, Lorenzo Lo Muzio, e del direttore del Dipartimento di Economia, Pasquale Di Biase, con gli interventi della sindaca di Foggia, Maria Aida Episcopo, del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, e del presidente della Commissione Affari Esteri e Comunitari della Camera dei Deputati, Giulio Tremonti.
Presenti nell’Aula Magna di Via Caggese insieme ai board territoriali pugliesi dell’associazione agricola, da Giuseppe De Filippo ad Antonio Pilati, decine e decine di iscritti e referenti Coldiretti, arrivati da tutta la provincia con i pullman. In prima fila i rappresentanti istituzionali, il neo presidente di Confindustria Tito Salatto, la senatrice Annamaria Fallucchi, da sempre vicina al mondo agricolo, l’ex parlamentare Colomba Mongiello da anni promotrice delle politiche di Coldiretti con gli stakeholders territoriali.
Due le laudatio per l’alto dirigente Gesmundo, affidate rispettivamente a Elisabetta D’Apolito, coordinatrice del Corso di Laurea Magistrale in Banca, Finanza e Mercati, e a Piermichele La Sala, ordinario di Economia agraria, alimentare ed estimo rurale, promotore della laurea honoris causa, il quale è anche presidente di Divulga Studi, l’ufficio studi nazionale di Coldiretti.
“L’Università è la speranza stessa di questa provincia – ha detto il presidente Emiliano -. Con Enzo Gesmundo eravamo in piazza a Bruxelles per far sentire la sua vicinanza agli agricoltori in protesta. Quanto ci mancano quei soggetti che devono portare alle istituzioni l’istruttoria e una prospettiva di soluzione. È essenziale che gli operatori economici abbiano una idea, le opinioni degli imprenditori continuano ad avere una grande importanza. So che Gesmundo ha richiamato il problema dell’acqua. Colgo l’occasione per dirvi che Gesmundo entra nella storia splendida di quei pugliesi che riuscirono a portare l’acqua che non ha campanile. Dobbiamo ripristinare i nostri bacini, c’è una grande unità di intenti per fare in modo che quel miliardo e tre sia presto disponibile. L’Unifg è stata abile e intelligente a reclutarti in una battaglia decisiva per la Puglia”, ha rimarcato diretto a Gesmundo.

Parole di apprezzamento anche dall’ex ministro Giulio Tremonti che ha ricordato l’etimologia di due parole usate nel terziario come pecuniario e capitalismo.
Entrambe le parole nascono dal settore primario. Da pecora e caput, la testa dell’animale impressa nelle antiche monete. “Proprio oggi è saggio tornare all’agricoltura. Enzo ha svolto un ruolo incisivo in Coldiretti e verso l’esterno muovendo equilibri di potere”.
Le sue quattro tessere secondo Tremonti sono state: Campagna Amica, Filiera Agraria, Consorzi Agrari, e Consorzi ferraresi. “Mentre si vedeva l’eclissi di altri corpi intermedi Coldiretti emergeva”, ha concluso.
Quando è toccato a Gesmundo parlare e declamare la sua Lectio Magistralis, sono emersi tutti i temi che Coldiretti avanza da anni. “La mia seconda famiglia è la Coldiretti, con tutti i direttori e i presidenti sezionali c’è stato un vero rapporto di amicizia che mi fa sentire sempre con le spalle coperte rispetto alle cose che metto in campo. Un altro ringraziamento va al professor Piermichele La Sala. Il mio primo incarico in Coldiretti è arrivato proprio qui a Foggia tanti anni fa, come presidente della Coldiretti. Chiediamo sempre di più a quello che mangiamo. I significati del cibo, in particolare nel corso degli ultimi trent’anni sono cresciuti e si sono moltiplicati. Evocazioni, componenti valoriali e anche ideologiche fanno correre al rimorchio della parola cibo un treno di attese, desideri, doveri, come mai prima nel corso della storia”.

Chiara l’idea di Gesmundo. “L’agricoltura resta una rete fondamentale di sicurezza e prossimità. Su questo terreno si innesta una potente mobilitazione internazionale che supera il perimetro dei movimenti contadini e coinvolge i cittadini che vedono nel cibo e nelle politiche che lo riguardano lo strumento di obiettivi di giustizia e responsabilità sociale”.
Da inventore di Campagna Amica rivendica l’idea della vendita diretta agricola, “una formula organizzativa che allo stesso tempo è movimento, modellata sulla base degli scambi con la comunità locale”.
“I mercati contadini sono divenuti la strada per disegnare nuovi modelli di mercato, in grado di garantire utili e sostenibilità a migliaia di imprese e che vedono la partecipazione di milioni di consumatori e un fatturato stimato di circa sei miliardi e mezzo”.