È iniziato presso il Tribunale di Foggia il processo per l’omicidio di Michele Placentino, avvenuto a San Giovanni Rotondo nel febbraio 2024. Sul banco degli imputati siede il cugino della vittima, Michele Piano, accusato dell’uccisione.
Le eccezioni preliminari
Durante la prima udienza, la difesa di Piano, rappresentata dagli avvocati Luigi Marinelli e Vincenzo Maizzi, ha sollevato un’eccezione preliminare riguardante la presunta nullità del decreto di citazione a giudizio. La contestazione si basava sulla presunta genericità del capo d’imputazione, in particolare in relazione alle aggravanti dei motivi abietti e futili. Tuttavia, la Corte ha rigettato tale eccezione, ritenendo valido il decreto.
Le richieste probatorie
Il pubblico ministero ha presentato una lista testi e richiesto la trascrizione delle intercettazioni telefoniche e ambientali relative al caso. La difesa, dal canto suo, ha richiesto l’esame dell’imputato, presentato una lista di 52 testimoni e proposto un esperimento giudiziale, ovvero una ricostruzione dei fatti con sopralluogo nell’abitazione dove si è consumato il delitto. La Corte ha accolto sia le liste testi che le richieste probatorie, riservandosi di decidere sull’esperimento giudiziale.
Le prossime udienze
Sono state fissate le date delle prossime udienze: il 14 marzo si procederà con la conferma dell’incarico al perito per la trascrizione delle intercettazioni, mentre il 18 aprile sarà ascoltato Matteo Placentino, cugino di entrambi e testimone principale presente ai fatti.
Dettagli sul caso
Ricordiamo che Michele Placentino, 35 anni, è stato ucciso nella notte tra il 2 e il 3 febbraio 2024 a San Giovanni Rotondo. Secondo le ricostruzioni, l’omicidio sarebbe avvenuto in via Papa Paolo VI, nei pressi dell’abitazione di Piano.La vittima è stata raggiunta da due colpi di pistola, uno al collo e uno all’addome. Piano è stato arrestato poche ore dopo il delitto, mentre tentava di nascondersi in un casolare di campagna. L’arma del delitto, una pistola scacciacani modificata, è stata rinvenuta in una siepe vicino al luogo dell’omicidio.
Il movente esatto dell’omicidio rimane ancora da chiarire, ma si ipotizza possa essere legato a questioni familiari o al traffico di sostanze stupefacenti, dato che entrambi erano noti alle forze dell’ordine.
Il processo proseguirà nelle prossime settimane, con l’obiettivo di fare luce su tutti gli aspetti ancora oscuri di questa tragica vicenda.