“Siamo contrari a qualsiasi chiusura. Oggi mancano 8mila uomini all’appello, il personale sta terminando il proprio percorso professionale. Riusciamo ad arruolare 5500 persone all’anno contro i 4500 pensionamenti. Si tratta quindi di una crescita lenta. Per Foggia mancano circa 200 uomini”. Lo ha detto Stefano Paoloni, segretario generale del Sap, sindacato autonomo di polizia, presente oggi in questura per il congresso. A fare gli onori di casa, il segretario provinciale Giuseppe Vigilante.
Polizia, politica e cittadini sono in ansia per il Reparto Prevenzione Crimine di San Severo che ad otto anni dall’inaugurazione rischia la chiusura: “Occorrono interlocuzioni con il ministro per salvarlo. La sicurezza non ha colori politici – ha aggiunto Paoloni -. Questo è uno dei territori più difficili del nostro paese. Serve una battaglia ancora più importante contro la criminalità. Un segnale di arretramento potrebbe mettere in discussione il lavoro fatto nel tempo sul campo”.
Presente anche Lidya Colangelo, sindaco della città dell’Alto Tavoliere: “È impensabile fare un passo indietro, anzi serve un passo avanti con l’innalzamento del commissariato di San Severo a primo livello. Non abbiamo bisogno di pattuglie per servizi estemporanei”. Sul caso Rpc, Colangelo ha fatto sapere di aver chiesto un incontro al ministro degli Interni, Matteo Piantedosi.
Concordi sulla necessità di rimpolpare gli organici anche il prefetto Paolo Grieco e il questore Alfredo D’Agostino. Quest’ultimo ha ricordato che in Capitanata “c’è una mafia silente che si muove anche nel tessuto sano. Forse fa meno azioni sanguinarie, ma è comunque pericolosa”. D’Agostino ha ricordato l’impegno dello Stato sul territorio dalla strage di San Marco del 2017 ad oggi, dicendosi fiducioso del fatto che presto si porrà rimedio alle difficoltà di organico. “Le prossime assegnazioni privilegeranno la presenza di personale nei commissariati per garantire pattugliamenti h24. Bisogna dare una risposta con continui e costanti concorsi”.