Tutela delle vittime di violenza sessuale e contrasto alla diffusione non consensuale di immagini intime. Sono stati questi i temi al centro dell’intervento di Rita Montrone, ex poliziotta di Foggia, oggi impegnata in prima linea nelle battaglie per i diritti e la giustizia, presente in quota Fratelli d’Italia, invitata dal deputato meloniano Giandonato La Salandra.
Durante il dibattito sulla proposta di legge n. 1693, presentata dall’onorevole Laura Boldrini, Montrone, forte anche della sua attività in Polizia di Stato, ha espresso il suo sostegno alla modifica dell’articolo 609-bis del codice penale, che mira a introdurre l’assenza di consenso come elemento determinante nella definizione del reato di violenza sessuale.

“Questa riforma è fondamentale per rafforzare la tutela della libertà e dell’autodeterminazione sessuale, adeguando il nostro ordinamento agli standard internazionali sanciti dalla Convenzione di Istanbul”, ha dichiarato Montrone.
Le criticità dell’articolo 612-ter e la lotta contro il Revenge Porn
Nel suo intervento alla Camera dei Deputati, Montrone ha poi spostato l’attenzione sulle problematiche legate all’articolo 612-ter del codice penale, introdotto con la legge sul Codice Rosso nel 2019, che disciplina il reato di Revenge Porn.
Uno degli aspetti più critici della norma, secondo Montrone, è il fatto che la condotta penalmente rilevante si configuri solo dopo la diffusione virale delle immagini, lasciando un vuoto normativo nelle fasi precedenti.
“Attualmente, la norma considera penalmente rilevante il danno arrecato alla vittima solo quando i contenuti diventano virali. Tuttavia, in molti ordinamenti di Common Law, circa l’80% dei casi di Revenge Porn riguarda il fenomeno del Self-Taken, ossia immagini o video realizzati dalla stessa vittima e poi condivisi con il partner, che in seguito li diffonde senza consenso”, ha spiegato.
Secondo l’ex poliziotta, il legislatore dovrebbe riconoscere il danno già al momento della pubblicazione illecita, senza aspettare che le immagini si diffondano su larga scala. L’introduzione della responsabilità anche in caso di semplice colpa (e non solo di dolo specifico) garantirebbe una tutela più efficace per le vittime.

Un impegno condiviso per una legislazione più forte
Nel suo discorso, Montroné ha espresso apprezzamento per l’impegno dell’onorevole Laura Boldrini e dell’onorevole Federico Cafiero De Raho, sottolineando la necessità di una normativa più chiara e severa per contrastare la violenza di genere e proteggere le vittime della diffusione illecita di contenuti intimi.
“L’approvazione di una legge più efficace su questi reati è una battaglia che porterò avanti con determinazione. Dobbiamo garantire giustizia alle vittime e impedire che chi commette questi atti resti impunito”, ha concluso Montrone.
Il dibattito parlamentare proseguirà nei prossimi mesi e l’auspicio è che le modifiche proposte possano tradursi in una legge capace di tutelare in modo più incisivo chi subisce violenze e abusi digitali.