La Regione Puglia si prepara a compiere un passo decisivo sul tema del fine vita. Dopo l’approvazione della legge da parte della Regione Toscana, il gruppo del Partito Democratico si dice pronto a portare a termine l’iter legislativo avviato oltre due anni fa in Consiglio regionale.
A confermare la volontà politica di procedere è Paolo Campo, capogruppo del PD in Consiglio, che ribadisce come il principio fondamentale alla base della proposta sia la tutela della dignità di chi soffre e la libertà di autodeterminazione.
“Ora come allora – sottolinea Campo – crediamo che la scelta di porre termine alla propria vita quando non è più definibile tale debba essere nella piena disponibilità di chi la compie e non vincolata o negata dai principi altrui”.
Dignità e libertà di scelta al centro della legge
Il provvedimento punta a garantire un quadro normativo chiaro per chi, in condizioni di sofferenza irreversibile, decide di ricorrere all’aiuto medico alla morte volontaria. L’obiettivo dichiarato è quello di preservare la dignità dei malati terminali e di risparmiare a familiari e amici il dolore di un’assistenza senza speranza.
La proposta si inserisce in un dibattito etico e politico sempre più centrale, che ha visto negli ultimi anni diverse Regioni italiane muoversi autonomamente per regolamentare il tema in attesa di un intervento legislativo nazionale. La recente decisione della Toscana rappresenta, per il PD pugliese, un ulteriore stimolo ad accelerare il percorso già avviato.
Rispetto delle convinzioni personali, ma senza imposizioni
Nel comunicato, il gruppo PD ribadisce il rispetto per le convinzioni etiche e religiose di tutti, sottolineando però come queste non debbano diventare un ostacolo alla libertà individuale. “Ciascuno ha il diritto di agire in base alle proprie convinzioni – si legge nella nota – purché non diventino un’imposizione per chi ne ha di diverse”.
Nei prossimi giorni il Consiglio regionale discuterà il testo, con il PD determinato a portare la legge all’approvazione. Se il provvedimento dovesse passare, la Puglia diventerebbe una delle poche Regioni in Italia ad aver regolamentato il fine vita, rafforzando la spinta verso una normativa nazionale che ancora oggi manca.