Il WWF Foggia lancia un appello alle istituzioni locali affinché il trasporto pubblico in Capitanata subisca finalmente una svolta strutturale, dopo anni di scelte che hanno privilegiato il trasporto su gomma a scapito di quello ferroviario.
L’associazione esprime apprezzamento per l’entrata in servizio dei nuovi treni POP sulle linee gestite da Ferrovie del Gargano, considerandolo un segnale positivo per il miglioramento della mobilità nella provincia di Foggia. Tuttavia, sottolinea che questo passo in avanti non può rimanere un caso isolato e chiede una strategia complessiva per la mobilità sostenibile, in un’ottica di riduzione delle emissioni e valorizzazione del territorio.
Il caso della Foggia-Manfredonia: sprechi e inefficienza
Al centro delle critiche del WWF c’è la gestione della linea ferroviaria Foggia-Manfredonia, che viene utilizzata solo tre mesi all’anno, mentre decine di autobus extraurbani intasano quotidianamente la Statale 89 e i centri abitati.
L’associazione denuncia la perdita di un finanziamento da 50 milioni di euro che avrebbe permesso l’ammodernamento della tratta, e il destino incerto della stazione di Manfredonia Ovest, già realizzata ma mai entrata in funzione. “Una cattedrale nel deserto”, commenta il WWF, puntando il dito contro chi vorrebbe smantellare la ferrovia per sfruttare le aree urbane che occupa, senza pensare agli effetti negativi sulla qualità della vita dei cittadini.
La ferrovia garganica sotto attacco
Altro tema cruciale è la ferrovia del Gargano, che secondo il WWF viene ciclicamente messa in discussione da chi punta a liberare la costa dai binari per favorire nuove edificazioni sul litorale. L’associazione chiede invece il potenziamento della linea con l’introduzione del tram-treno, estendendo il servizio almeno fino a Peschici e, possibilmente, a Vieste.
“Spendere centinaia di milioni per allungare la superstrada non è la soluzione – sostiene il WWF – bisogna ripensare il trasporto pubblico nel Parco del Gargano con una reale integrazione tra ferrovia e autobus, prevedendo navette ad alta frequenza per le località turistiche e una rete di fermate collegate ai sentieri per il trekking”.
Foggia, una fermata ferroviaria mai utilizzata
Anche nel capoluogo dauno non mancano paradossi. Nel quartiere Candelaro esiste una fermata ferroviaria sulla tratta Foggia-Lucera che non è mai entrata in funzione, apparentemente perché la strada di accesso sarebbe occupata abusivamente.
La sua attivazione – sottolinea il WWF – consentirebbe di servire l’intera area nord-ovest della città, migliorando l’accessibilità alla zona ospedaliera per i pendolari di Lucera e dei Monti Dauni e creando un collegamento più rapido con la stazione centrale. Inoltre, le linee ATAF potrebbero essere ripensate per attestarsi su questa fermata, decongestionando il traffico nel centro cittadino.
“È il momento delle scelte”
Il WWF evidenzia come gli strumenti di pianificazione abbiano da tempo indicato il trasporto ferroviario come chiave per migliorare la qualità della vita in Capitanata, ma mancano azioni concrete da parte della politica locale.
Per questo l’associazione invita cittadini, sindacati e categorie economiche a fare pressione sulle istituzioni affinché i progetti di mobilità sostenibile non restino sulla carta. “Serve una visione a lungo termine: il territorio non può permettersi altri sprechi e altre occasioni perse”.