Sulla revisione dei canoni di occupazione del suolo pubblico il gruppo consiliare di Forza Italia lancia un monito all’amministrazione comunale. I consiglieri Liliana Rinaldi, Fabio Di Bari e Ugo Galli si dicono favorevoli alla riduzione del canone per gli esercenti commerciali, ma solo a condizione che questa misura non pesi ulteriormente sulle casse comunali già in dissesto e che venga applicata in modo equo, senza favoritismi.
Il tema è particolarmente delicato in un Comune come Manfredonia, che sta affrontando un duro piano di riequilibrio finanziario pluriennale, frutto – secondo i consiglieri di opposizione – di disavanzi generati da precedenti amministrazioni dello stesso colore politico dell’attuale maggioranza di centrosinistra.
“Sì agli aiuti, ma con equità e senza pesare sui cittadini”
Forza Italia si dice favorevole allo sviluppo delle attività economiche, in un’ottica di crescita per il territorio e di creazione di nuove opportunità lavorative per i giovani, nonché per l’incremento della ricettività turistica. Tuttavia, i consiglieri chiedono che il Comune garantisca controlli rigorosi per verificare che tutti i beneficiari paghino il canone dovuto, senza eccezioni.
“L’ente può accedere alla banca dati e verificare la regolarità dei pagamenti. Basta volerlo davvero”, scrivono i consiglieri, sottolineando che le agevolazioni non devono trasformarsi in privilegi per pochi, ma garantire condizioni di equità e uguaglianza per tutti gli esercenti.
L’attacco all’aumento dei passi carrabili
Il nodo più critico, però, riguarda la copertura finanziaria di questa riduzione del canone di occupazione. Secondo Forza Italia, il Comune starebbe compensando questa misura con l’incremento del canone per i passi carrabili, già triplicato negli ultimi anni.
Una scelta che il gruppo definisce una “farsa”, sottolineando che “ciò che si concede con la mano destra, viene tolto con la sinistra”. L’accusa è chiara: si tratta dell’ennesima manovra sbagliata, messa in atto da “soliti personaggi” che hanno già contribuito al dissesto finanziario dell’ente.
L’appello dell’opposizione è a una gestione più oculata delle risorse, che non scarichi sui cittadini il peso degli errori passati e che eviti misure che, pur presentandosi come aiuti alle imprese, finiscano per penalizzare altre categorie di contribuenti.