Nel territorio della provincia di Foggia operano quattro associazioni mafiose autonome: la “società foggiana” a Foggia, la “mafia cerignolana” a Cerignola, la “mafia garganica” sul promontorio del Gargano e la “mafia sanseverese” o dell’Alto Tavoliere, a San Severo. La “società foggiana” è oggi riconosciuta come la quarta mafia d’Italia, dopo le più note organizzazioni criminali siciliana, calabrese e campana.
Un clima di paura e omertà
Come evidenziato nella relazione dell’inaugurazione dell’Anno Giudiziario di Bari, queste organizzazioni mafiose esercitano un clima di intimidazione che ostacola il lavoro delle forze dell’ordine. “La popolazione locale, già culturalmente poco incline a collaborare con la giustizia, si dimostra molto restia a denunciare o testimoniare”, si legge nella relazione. Nonostante le difficoltà, la Procura di Foggia ha registrato un aumento del 38% nei delitti di stampo mafioso, passando da 8 casi nel 2022/2023 a 11 nell’anno successivo.
I numeri dell’impegno dello Stato
Il contrasto alle mafie foggiane è stato possibile grazie al lavoro “eccellente” della polizia giudiziaria e della magistratura. Nell’ultimo anno, sono state emesse circa 750 misure cautelari, sequestri e confische per un valore complessivo di 70 milioni di euro. Decine di tonnellate di droga, armi e munizioni sono state sequestrate, mentre oltre 100 misure interdittive antimafia sono state adottate nei confronti di imprese collegate ai clan.
Segnali di speranza
Nonostante il clima di paura, si registrano segnali positivi. A Foggia sono emersi nuovi collaboratori di giustizia e sempre più vittime hanno trovato il coraggio di denunciare. Inoltre, iniziano a essere risolti gli omicidi di mafia foggiana con condanne significative, spesso alla pena dell’ergastolo.