Alle ore 16 di sabato il 14 dicembre la maggioranza del campo largo progressista dell’amministrazione Episcopo al Comune di Foggia continua ancora a dibattere sui motivi delle assenze del giorno prima e dell’urgenza di convocare un nuovo consiglio in un giorno di chiusura dell’Ente. Assenze giustificate in prima convocazione o mal di pancia interni?
Qualcuno ha abbozzato la causa dei concorsi.
“Solo pochezza politica chi parla dei concorsi”, ha tuonato il capogruppo di Con, Achille Capozzi.
La seduta è andata avanti con beghe pesanti con tanto di siparietti ironici e l’ex candidato sindaco civico Antonio De Sabato che ha portato le supposte di paracetamolo per i malpancisti e la sindaca che ha urlato pesantemente.
“C’è un limite a tutto, noi la schiena dritta ce l’abbiamo e decidiamo quello che vogliamo, mi piace il confronto politico, però cerchiamo di metterci un argine. Riprendiamo le fila di questo Consiglio e cominciamo a lavorare. Non accetto lezioni su moralità e dignità, ero assente per motivi personali”, si è giustificato Paolo Frattulino.
Alle ore 16 di un sabato, dopo un Consiglio andato deserto e un altro perso in liti, opinioni e infiniti interventi i punti all’ordine del giorno sono ancora inevasi.
A cominciare dalla presa d’atto nel Prg della variante urbanistica per il progetto per la riconversione dell’ex Cara di Borgo Mezzanone in foresteria regionale per braccianti stranieri e una serie di riconoscimento di debiti fuori bilancio.
Sui concorsi la sindaca è intervenuta per fatto personale. “Non sono male consigliata ma sono testimone di molti concorsi banditi. Fu fatto un concorso a cui parteciparono 600mila per 64 posti. Io ero dirigente dell’ufficio scolastico provinciale.Tutto ciò che dico sono o fatti o evidenze o protocolli. Il mille proroghe del 2022 accorciò i tempi di Brunetta secondo cui i concorsi si dovevano svolgere in tre mesi. Io non ho mai votato per Brunetta, sconfessate una vostra guida e un vostro mentore”.
De Sabato dal suo canto è stato netto. “Quanto accaduto oggi rappresenta un grave vulnus al principio di legalità e al rispetto dei diritti costituzionalmente tutelati dei consiglieri comunali. È inaccettabile che si proceda senza motivare adeguatamente l’urgenza degli atti amministrativi, ledendo così il diritto dei consiglieri ad essere pienamente informati e presenti in aula. Ci troviamo di fronte a uno spettacolo giuridico deprimente, che mina non solo la civiltà giuridica, ma anche la credibilità delle istituzioni. Ribadiamo con forza che ogni ragione di urgenza deve essere espressamente motivata, come richiesto dalla legge e dal buon senso istituzionale”.
Era legittimo convocare un consiglio d’urgenza? L’urgenza accorcia i tempi di preavviso ed è perciò idonea a incidere sul diritto costituzionale dei consiglieri ad essere presente in aula. Questa è la ragione giuridica per la quale le ragioni di urgenza vanno sempre motivate e giustificare. Che sia prima o seconda convocazione.