Per l’amministrazione di Foggia sono state assenze giustificate tanto che il Consiglio comunale disertato di oggi dalla maggioranza sarà riconvocato in seconda convocazione domani, sabato alle 12.30, quando basteranno solo 11 presenze.
Per l’opposizione però i banchi vuoti di oggi sono stati una rappresentazione plastica della crisi sempre più grossa del campo largo progressista e della netta separazione tra consiglieri e Giunta. C’è aria di rimpasto nell’aria da mesi.
Oggi mancavano il capogruppo pentastellato Mario Dal Maso, i due socialisti Mino Di Chiara e Stefania Rignanese, alla loro terza assenza strategica in aula, e i due piddini Italo Pontone e Annarita Palmieri. Gli altri eletti però non hanno disdegnato di far altre faccende anziché rimanere in Comune.
Tra gli accapo non c’era nulla di divisivo, il malumore è tutto politico. Dal Maso, malato, nel frattempo ha rimesso la sua delega alle borgate nelle mani della sindaca. Non avrebbe gradito, secondo i rumors, quanto messo in atto a Borgo Incoronata col nuovo centro rifiuti. C’è però anche un tema più politico: nel piano PNRR per il superamento dei ghetti e di Borgo Mezzanone, il progetto del Politecnico di Bari prevede, con la supervisione del Comune di Manfredonia, il trasferimento di alcuni migranti, con nuovi moduli abitativi, nelle borgate foggiane. La responsabilità è governativa come si sa, ma nessuno nel Consiglio vuole avallare o rendersi responsabile anche solo mediaticamente di una soluzione così impattante per i pochi residenti delle borgate comunali. Non basta una sagra o una fiera per riconnettere quei cittadini con l’Ente.

Tra le questioni spinose sopratutto nel Pd c’è poi l’housing sociale, che ha deteriorato alcuni rapporti. Stando a quanto raccontano alcuni eletti nessuno vorrebbe prendersi la responsabilità di mettere la parola fine sul piano. Il pericolo con una delibera consiliare che rigetta per sempre l’housing potrebbe essere quello di una rivalsa giudiziaria e pecuniaria degli imprenditori nei confronti del consiglieri. Tre imprese hanno già avuto un giudizio a loro favore, che vedrebbe il Comune soccombente per oltre 25 milioni di euro. Cosa accadrebbe se anche i consiglieri votassero contro?
“Potrebbero citare anche noi per danni – sussurra un eletto del campo largo -, tutti sappiamo che l’housing è inattuale ma perché la responsabilità non se la prende il commissario ad acta?”.
Infine, accanto alla incertezza sulle municipalizzate, c’è la questione GPS. Secondo alcune carte, che pochi ancora hanno visto, l’assessore alla Legalità e al Contenzioso Giulio de Santis avrebbe redatto un nuovo piano per la GPS. Secondo il bancario, la società della sosta potrebbe occuparsi di almeno due servizi, bypassando la Polizia Locale: le sanzioni sulla sosta vietata e il servizio di carro attrezzi e rimozione veicoli sul modello di Vieste sia per chi è in sosta vietata sia per coloro a cui è scaduto il tagliando del parcheggio. Modifiche irricevibili per molti, che puntano invece ad un potenziamento dei vigili urbani, che presto saranno anche rafforzati dalle nuove assunzioni derivanti dal concorso.
Insomma le questioni sono tante e si uniscono al sentimento generale di disaffezione nei confronti dell’esecutivo, considerato assai “seduto” e poco responsivo nei confronti dei cittadini.
“Erano tutti capitani alla prima esperienza, ma la nave sta affondando. Ad un anno dall’insediamento la città soffre come e più di prima. Questa amministrazione non è stata neppure in grado di fermare progetti scellerati del passato che hanno distrutto interi quartieri. Pensiamo a Piazza Sant’Eligio o alle piste ciclabili di Via San Severo o Via Gramsci, uno scempio in piena regola”, dice uno degli assenti di oggi.
“La maggioranza è già ai titoli di coda”, è stato il commento di Claudio Amorese. Forti critiche anche da Antonio De Sabato (qui il link) per il quale la maggioranza sarebbe “già in coma” e Nunzio Angiola che si è detto “senza parole”.