Tre gravi episodi di cronaca nelle ultime settimane. A Canosa di Puglia torna la paura dopo l’attentato incendiario al presidente della BCC, ad un consigliere comunale e all’europarlamentare Francesco Ventola, l’ultimo in ordine di tempo che ha fatto scattare la molla e indotto il sindaco Vito Malcangio a convocare un consiglio comunale straordinario sull’ordine pubblico.
“In qualità di primo cittadino, ho sentito il dovere etico e morale, di convocare un Consiglio Comunale urgente e straordinario, volontà che mi è stata manifestata da alcune forze politiche che siedono nell’Assise e da più cittadini, preoccupati per il susseguirsi di episodi gravi ed intollerabili. Ma lo Stato c’è, e non rimarrà di certo a guardare, non saranno questi fenomeni a fermarci, la nostra azione deve continuare imperterrita senza sé e senza ma. Questo Consiglio Comunale è servito proprio a questo, a trovare il modo, i mezzi, affinchè tutto ciò non si ripeta mai più perché ogni cittadino ha il sacrosanto diritto di vivere in sicurezza.
L’argomento ha assunto con il tempo una rilevanza sempre maggiore per tutti noi: in questi anni, abbiamo lavorato in sinergia con il mondo delle istituzioni, con la Prefettura, con la Questura, affinché i cittadini potessero avvertire maggiormente la presenza dello Stato in città ed è per questo che continuerò a far sentire, ancor di più, la nostra voce in tutte le sedi competenti, perseguendo l’obiettivo di aumentare la dotazione di risorse umane.
Ma il mondo delle istituzioni – ha aggiunto il sindaco – non può fermarsi alle espressioni di solidarietà, bensì deve mobilitarsi affinchè assieme alle Forze dell’Ordine e alla comunità, uniti e compatti, si riesca a fornire una risposta importante e ad intraprendere azioni più marcate.
Massima è la fiducia nella Magistratura e nelle forze dell’ordine, affinché gli autori di tali gesti vengano presto individuati ed assicurati alla giustizia. Poi, rivolgendosi ai criminali Malcangio ha lanciato un appello: Pentitevi, chiedete scusa alle famiglie, chiedete scusa a Canosa, balzata alle cronache nazionali e ferita nel suo orgoglio. Avete gettato discredito su un popolo fatto di gente onesta, per bene, laboriosa, che vive all’insegna della legalità e dell’onestà, valori che purtroppo non fanno parte delle vostre vite”.