Una tempesta si abbatte su una coppia di fratelli di Manfredonia, noti imprenditori edili del golfo. La Prefettura ha avviato nei loro confronti la procedura che potrebbe portare all’interdittiva antimafia. I due, con interessi anche in altri settori, hanno ora un breve lasso di tempo per presentare contro deduzioni ed evitare che venga emanato il provvedimento. Ai limiti del paradosso che negli ultimi anni uno dei due imprenditori si sia contraddistinto attraverso slogan legalitari, per poi ritrovarsi ora con l’ombra dell’infiltrazione mafiosa nelle proprie imprese.
Il potere di accertamento del prefetto di Foggia, Paolo Giovanni Grieco che ha da poco sostituito Maurizio Valiante, pur essendo di natura discrezionale, è finalizzato a rilevare il tentativo di condizionamento della malavita manfredoniana nelle attività dei due fratelli. L’infiltrazione mafiosa, pur non essendo definita nei suoi confini, consiste in una contiguità dell’impresa alla compagine associativa che non necessariamente deve integrare i presupposti dell’affiliazione o del concorso esterno.
Due i rischi principali in caso di interdittiva, lo stop all’accesso ai contratti pubblici e l’impossibilità ad avviare qualsivoglia attività economica. Il provvedimento potrebbe portare ad una lunga e articolata amministrazione giudiziaria tesa a bonificare l’impresa dal malaffare.