L‘urbanistica ancora una volta fa tremare il Consiglio comunale di Foggia e pezzi di maggioranza tuttora divisi su come procedere tra Pug e Housing Sociale. Sono diverse le sentenze che impongono al Comune ad esprimersi entro l’anno su alcuni piani di edilizia contrattata fermi da più di 16 anni.
Come si ricorderà l’housing sociale prevedeva in origine quando fu approvato in epoca Ciliberti circa 756 appartamenti, il 15 per cento dei quali da destinare a case popolari. Negli anni, sia con l’assessora Barbanente ma anche più di recente con Pisicchio, quei numeri si sono molto ridotti. La Regione ha di fatto messo una pietra tombale su quei piani, per l’eccessivo consumo di suolo previsto.
A che serve costruire tante case in una città che si spopola e il cui mattone si svaluta progressivamente? Gran parte degli housing corrono sulla linea dell’orbitale, che collega via Lucera alla superstrada per Candela tagliando via Napoli ed in teoria oggi potrebbero anche confliggere con il piano di rischio aeroportuale. Ma questa è un’altra storia.
Durissimo l’intervento del consigliere comunale Antonio De Sabato dopo la richiesta di rinvio presentata dal presidente della Commissione Ambiente e Territorio Giovanni Quarato.
“Vi siete presi veleno, sono stati giorni difficili, avete sfogato gli istinti peggiori sull’housing sociale, da giorni sono sempre in corso riunioni dei partiti politici. Questo clima lo trasmettete fuori, dopo tanto tempo con un commissario ad acta chiediamo un altro rinvio come se le argomentazioni dell’assessore Galasso non esistessero. Qui c’è un paradosso è il vostro: arrivare a chiedere un rinvio dopo che è stato nominato un commissario. Dimostrate ipocrisia incompetenza e incapacità. L’emergenza abitativa doveva essere il primo punto del vostro agire visto che è stato uno dei motivi dello scioglimento per mafia. Dovreste avere dignità politica e reputazione ma noi non vi lasceremo trascinare nell’onta la città. Dovreste guardare negli occhi chi oggi soffre per l’emergenza abitativa e invece siete in piena continuità con Landella. Con quale coraggio vi sedete su quei banchi? Vergogna!”.
Calmo l’ingegnere pentastellato Quarato: “Mi sembra che si è mosso un nervo scoperto data la reazione fuori luogo e l’eloquio scomposto. Qualcuno non conosce le regole della democrazia il ruolo di presidente è equidistante. Esiste una specifica valenza tecnica abbastanza qualificata, il lavoro che ho fatto è sempre stato rivolto al maggiore interesse dei cittadini. Rigetto le accuse e le illazioni, sono sereno e vado avanti”. Secondo De Sabato però è inconcepibile “che un tema cruciale come l’emergenza abitativa, per cui il Comune è stato selezionato per interventi mirati, venga considerato meritevole di ulteriore rinvio a distanza di un anno”.
Tutto il centrodestra invece ha focalizzato il suo intervento sulla divisione interna alla maggioranza scegliendo di uscire dall’aula. “Abbiamo abbandonato l’aula in segno di protesta ad una maggioranza di centrosinistra sgangherata e divisa che dopo un solo anno dall’insediamento è praticamente ai titoli di coda. E si spacca su un tema importantissimo per i cittadini foggiani e per le numerose famiglie bisognose che attendono una casa. Attraverso una pretestuosa pregiudiziale inerente il sopraggiungere di una ulteriore sentenza già agli atti del Comune prima di questa delibera e la mancanza del parere dell’avvocatura, parere già chiesto dalla Commissione Ambiente e Territorio e mai consegnato, la maggioranza vuole celare la profonda distanza da una proposta dell’assessore Galasso, di fatto sfiduciandolo per l’ennesima volta, il quale oltre a tenere bloccati gli uffici da un anno, continua a non produrre atti per lo sviluppo della città e inoltre continua a piegarsi alla “mamma Regione Puglia” che viene completamente esonerata da ogni responsabilità sia sui programmi di housing sociale sia sullo stanziamento di fondi per l’edilizia residenziale sociale ovvero volgarmente per gli alloggi popolari. Un iter avviato dall’amministrazione Ciliberti che dopo le conferenze di servizi del 2013 e del 2017 e la delibera del Consiglio comunale del 2015 con cui si dava mandato al sindaco pro tempore di sottoscrivere gli accordi di programma per l’edilizia sociale la Regione Puglia aveva preso l’impegno formale di deliberare la sottoscrizione del programma di iniziativa pubblica per l’emergenza abitativa, ma questo non è mai avvenuto. Perché il centrosinistra nasconde le responsabilità della Regione Puglia e non ne chiede conto per rispetto dei foggiani? Perché l’amministrazione non ha convocato le ditte per verificare se esiste ancora l’interesse e la sostenibilità a realizzare quei programmi edilizi? Ancor più grave è la volontà di scaricare la decisione e le responsabilità amministrative e giuridiche sui consiglieri comunali a causa di una serie di mancanze e inadempienze degli uffici comunali e regionali. Una delibera manchevole di tanti punti la cui impostazione ci espone a ricorsi per danni nei confronti delle ditte per svariati milioni di euro, alcuni dei quali già avviati, e che, in caso di soccombenza, potrebbero mandare in default le casse del Comune di Foggia”.
“Evidenziamo altresì che le politiche abitative sono una competenza della Regione e che negli ultimi anni ha relegato Foggia agli ultimi posti per lo stanziamento di fondi per gli alloggi popolari in favore di Bari e di altre città della Regione. In segno di protesta quindi abbiamo abbandonato l’aula, in presenza di un rinvio che sa di regolamento di conti all’interno della maggioranza, nella quale non ci è stata data nemmeno la possibilità di parlare perché non intendiamo essere complici di questo scempio e denunciamo fortemente la mancanza di sensibilità e di programmazione sul tema delle politiche abitative e dell’emergenza abitativa di cui questa maggioranza deve rispondere alla città dopo le numerose promesse fatte in campagna elettorale e gli impegni assunti nei confronti delle famiglie bisognose”. È quanto scrivono i consiglieri comunali di centrodestra al Comune di Foggia Claudio Amorese, Maurizio Accettulli, Concetta Soragnese, Raffaele Di Mauro, Franco Nunziante, Marco Pellegrino, Pasquale Rignanese, Gino Fusco.