Ha ceduto anche Gianluigi Troiano alias “U’ Minorenn” o “Il piccolino”, 31 anni, storico braccio destro di Marco Raduano detto “Pallone”, 41enne ex boss di Vieste. Nelle scorse ore, infatti, Troiano ha iniziato a collaborare con la giustizia così come già fatto dal suo vecchio leader criminale. Troiano è attualemente imputato con altre persone per l’omicidio di Omar Trotta, avvenuto il 27 luglio 2017. In quel caso avrebbe fatto da basista. Continuano, dunque, le collaborazioni all’interno del clan Lombardi-Scirpoli-Raduano, rivale del clan dei montanari Li Bergolis-Miucci, quest’ultimo ermetico e impenetrabile.
La conferma della sua volontà di mettere fine alla carriera nella mafia garganica è arrivata in mattinata nell’udienza del processo in Corte d’Assise a Foggia, con il deposito di un memoriale contenente dichiarazioni auto ed etero accusatorie. Troiano e Raduano vennero catturati a febbraio scorso dopo mesi di latitanza. Il primo si nascondeva in Spagna, l’ex boss in Corsica.
Per l’omicidio di Omar Trotta, ucciso nella sua bruschetteria di Vieste, sono a processo a Foggia, Troiano e il presunto killer Angelo Bonsanto, 35 anni. Sono invece già stati condannati in primo grado, con il rito abbreviato a Bari nel processo “Omnia Nostra”, Marco Raduano (ritenuto il mandante), Danilo Della Malva e Antonio Quitadamo. Ergastolo a “Pallone”, 12 anni e 4 mesi al 48enne mattinatese Quitadamo detto “Baffino” e 11 anni al viestano Della Malva alias “U’ Meticcio”, anche loro pentiti di mafia. Quitadamo avrebbe fornito un’arma ai killer, Della Malva si sarebbe occupato della logistica. A metà dicembre il verdetto di secondo grado.