Nella mattinata odierna, la Dia ha eseguito un’ordinanza con la quale il gip del Tribunale di Bari, a seguito dell’interrogatorio preventivo previsto dalla nuova normativa in vigore dal mese di agosto (L. 9 agosto 2024, nr. 114) svoltosi il 30 settembre scorso, ha disposto la custodia cautelare (in carcere e agli arresti domiciliari) nei confronti di 9 persone e l’obbligo di dimora nei confronti di altre 6. Tutte sono indagate nell’operazione “Sed” (nome in codice della cocaina usato dagli arrestati) condotta dalla Dia e diretta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari. Circa una settimana fa già 12 arrestati, 11 in carcere e uno ai domiciliari, tra questi i presunti capi dell’organizzazione, Giuseppe Bruno, 58 anni e suo figlio Leonardo, 36 anni, considerati “promotori ed organizzatori dell’organizzazione criminale”.
Gli indagati, arrestati a Foggia, Napoli, San Severo, Manfredonia e nelle province di Pescara, Campobasso (nella zona di Termoli), Venezia e Bat, secondo l’impostazione accusatoria della Dda di Bari, integralmente accolta dal gip e fatta salva ogni necessaria valutazione nelle fasi successive del procedimento con il contributo della difesa, avrebbero costituito la rete di distribuzione degli imponenti quantitativi di cocaina purissima (giro d’affari di circa 3,5 milioni di euro) trafficata dall’associazione disarticolata con la precedente ordinanza di custodia cautelare che ha portato a 12 arresti (11 in carcere e 1 agli arresti domiciliari) eseguiti dalla DIA il 23 settembre scorso unitamente al sequestro preventivo di beni per un valore complessivo di oltre 800.000 euro.
“Il procedimento – riporta la nota stampa degli inquirenti – si trova ancora nella fase delle indagini preliminari e pertanto l’eventuale colpevolezza in ordine ai reati contestati dovrà essere accertata in sede dibattimentale nel rispetto del contraddittorio con la difesa degli indagati”.