È stata una vera e propria “Festa di Paese” quella che a Celle di San Vito, il comune più piccolo della Puglia con appena 140 abitanti e solo due bambini studenti, la seconda edizione del progetto “Matria: le lingue di ieri, di oggi e di domani”. L’evento si è sviluppato in un itinerario di narrazioni tra danze, degustazioni, canti e musica tra borgo e bosco.
I visitatori hanno preso parte a un tour guidato per le vie del paese, per scoprire fascino, segreti e bellezza del Museo della civiltà contadina, della Chiesa Madre, del Castello e delle botteghe degli antichi mestieri. Anche un momento istituzionale con l’accoglienza delle autorità e l’illustrazione del progetto. Poi il pranzo accompagnato dal concerto in francoprovenzale del gruppo musicale cellese “Terra Nostra Folk”. Infine, il ristorante “Le Fontanelle” ha ospitato “Vedàjere, fa è mengìje”, un vero e proprio show-cooking esperienziale. Seguiti dall’occhio esperto di uno chef cellese, i partecipanti hanno cucinato dal vivo un piatto tipico seguendo tutte le fasi di preparazione. A Celle di San Vito, per l’evento, presente una delegazione di docenti e giovanissimi studenti della “Direzione Didattica P. Paolo Lambert”, scuola di Oulx, comune dell’Alta Val di Susa in provincia di Torino. Docenti e studenti coinvolti in tutte le esperienze e le attività dell’evento, compreso un laboratorio per la realizzazione in 3d dell’Arco Francoprovenzale, simbolo di Celle di San Vito. A Celle anche Silvia Pellegrini, direttore del Dipartimento Istruzione della Regione Puglia.
“Siamo orgogliosi di ospitare un progetto così straordinario che mira a tutelare e promuovere un patrimonio culturale come quello delle minoranze linguistiche – ha dichiarato Maria Giannini, sindaca di Celle di San Vito –. È una ricchezza identitaria del nostro territorio da fortificare e, soprattutto, da far conoscere a un pubblico sempre più ampio”. Sveva e Davide gli uni due bimbi studenti del paese. Frequentano la 5^ elementare e sono costretti ad andare a scuola a Castelluccio Valmaggiore. Lanciano l’appello alle istituzioni per avere una scuola a Celle. “Anche se siamo pochi vogliamo la scuola nel nostro paese. Qui stiamo bene, viviamo bene e la qualità della vita è eccezionale, ma dateci una scuola”. E la visita dei ragazzi giunti dal Piemonte è stata vissuta con grande gioia ed entusiasmo, con l’auspicio di ripetere occasioni come queste.