Sono quasi duecento le persone, tra medici, infermieri e studenti universitari a Foggia alla manifestazione organizzata dai sindacati delle professioni mediche per protestare contro le aggressioni subite dal personale sanitario negli ultimi giorni. Tre gli episodi: uno avvenuto in un reparto e due nel pronto soccorso del policlinico Riuniti. Nove, in tutto, le persone che hanno riportato ferite tra medici, infermieri e vigilantes. L’episodio più grave è avvenuto nel reparto di Chirurgia toracica quando medici e infermieri sono stati aggrediti da parenti e amici di una ragazza di 23 anni di Cerignola, deceduta poco prima durante un intervento chirurgico. Il personale sanitario per sfuggire alla violenza dei parenti è stato costretto a barricarsi in un locale dell’ospedale foggiano.
Questa mattina alla manifestazione anche tanti i medici che nella loro attività hanno subito minacce e aggressioni. Come Francesca Postorino, medico del servizio di continuità assistenziale, quello che una volta veniva chiamato Guardia medica. “Ero in servizio – ricorda la dottoressa – e stavo parlando con un paziente, con problemi psichiatrici, quando questo improvvisamente mi ha aggredita. Mi sono spaventata. Quando lavoriamo dobbiamo tenere a bada anche l’emotività che potrebbe essere scatenata dalle accuse, dalle offese che riceviamo. Inoltre noi donne veniamo minacciate maggiormente. I pazienti a volte pretendono prestazioni che non possiamo erogare e ci troviamo spalle al muro”. (Agi)