Al termine della lunga e partecipata processione del Quadro della madonna di Siponto, l’arcivescovo di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo, Padre Franco Moscone sale sul loggione della Cattedrale e si rivolge ai cittadini che gremivano la piazza, ricordando che la festa non è solo luminarie, giostre e fuochi pirotecnici. “Cara Manfredonia, impara a dire basta a quanto ti sta in modo subdolo rovinando e rubando il futuro come città sana, accogliente, coesa e degna della grande storia che ti ha fatto crescere risplendente di bellezza e di vero onore.
Dì basta alla illegalità ancora troppo strisciante tra la tua gente, illegalità che non teme di far uso di violenza, di intimidazione, di sfacciataggine verso le norme del civile convivere.
Dì basta ad una economia che ‘vende’ il lavoro invece che favorirlo come diritto riconosciuto e tutelato dalla Costituzione italiana e occasione di dignità e crescita per tutti i cittadini. Dì basta al lavoro nero, al lavoro povero o sottopagato, allo sfruttamento sempre presente da parte di un caporalato che si è sostituito alle corrette regole dello sviluppo economico. Dì basta a chi usa il lavoro come strumento di clientelismo politico e merce di scambio.
Dì basta alla pressione mafiosa che condiziona scelte e prospettive di ogni tipo, che continua a non aver paura di sparare, che invade il mercato di stupefacenti che indeboliscono e svuotano i giovani. Dì basta, come scrive Stefano De Carolis nel suo ultimo testo all’Infame Legge, dì basta alla presenza facile di armi sul tuo territorio e tra la tua gente.
Dì basta all’utilizzo egoistico del patrimonio edilizio che rende difficile se non impossibile a giovani e famiglie trovare casa e poter scegliere di vivere e produrre nella loro città di nascita, costringendo alla fuga verso altre città e favorendo il crescere dell’inverno demografico. Il profitto immediato e facile è un inganno sociale e civile, privilegiarlo è condannarsi a rimanere senza futuro, perché quello che sembra ora dare guadagno facile sottrare mezzi al domani.
In sintesi, cara Manfredonia, dì basta all’egoismo come logica di vita, e fai tua la logica e l’economia del dono e della solidarietà: costruirai un futuro degno della tua storia e delle tue autentiche tradizioni”.