Quattro dipendenti per le diverse turnazioni, nessuna guida archeologica istituzionalizzata e nessuna direzione specializzata per un museo civico comunale che ospita le meraviglie di Arpi e i dipinti del celebre Francesco Saverio Altamura, ma che da anni ormai vive una condizione di stallo.
Nell’estate 2024 il Museo Civico e la Pinacoteca Comunale di Foggia, quest’ultima interdetta ai visitatori per alcuni non chiari motivi di sicurezza, hanno totalizzato soltanto 56 presenze. Una sola pagina di firme. Foggia non è una città turistica, sebbene ormai abbia il suo aeroporto e Vieste sia regina delle presenze in Puglia, tuttavia dal campo largo progressista della sindaca Maria Aida Episcopo ci si attende una rivitalizzazione della cultura museale nel cuore del tessuto urbano.
Il Museo al cui interno c’è tutto il corredo della famosa tomba della Medusa, è ospitato nelle sale di Palazzo Arpi, in Piazza Nigri, che sorge sulla via omonima che prende il nome dall’antica città di Arpi, la più estesa della Daunia. Palazzo Arpi sorge nei pressi della zona in cui fu eretto per volere di Federico II di Svevia nel 1223 il palazzo imperiale, di cui rimangono soltanto una lapide e l’archivolto del portale d’ingresso, sorretto da due aquile. Già solo questo meriterebbe una visita. Il marketing museale è per il Museo Civico foggiano un lontano ricordo. Il percorso digitalizzato della sezione archeologica a misura di bambino e bambina insieme alle mostre che di tanto in tanto si organizzano sono gli ultimi spiragli di vita museale attiva della struttura.
“Siamo sempre aperti, ma ormai i visitatori sono pochissimi. Il museo funziona solo con le scolaresche – dice candidamente il dipendente di turno Roberto Caracozzi – da quando sei anni fa è andata in pensione la direttrice, la dottoressa Gloria Fazia, nessuno si è occupato veramente del museo. La direzione è in capo ai dirigenti comunali. Ci auguriamo tutti che nelle 270 assunzioni annunciati dalla nuova amministrazione ci sia anche un esperto in politiche culturali, un archeologo. In città non mancano professionalità di questo tipo. Oggi ci sono pochissime risorse umane, siamo in quattro, uno di noi svolge in maniera volontaria anche il ruolo di guida turistica”.