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Home - “Tuo amicone, Antonello”. I “pizzini” del boss foggiano nella sentenza sul tentato omicidio dell’edile Fratianni

“Tuo amicone, Antonello”. I “pizzini” del boss foggiano nella sentenza sul tentato omicidio dell’edile Fratianni

I messaggi di Francavilla all'imprenditore: "Ho urgenza di cash". Per questa vicenda il fratello Emiliano è stato condannato a 12 anni

Di Francesco Pesante
30 Luglio 2024
in Foggia, Inchieste
Antonello Francavilla

Antonello Francavilla

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Affari nell’edilizia, vendette e pizzini. Questo racconta la sentenza di 276 pagine sul tentato omicidio dell’imprenditore edile Antonio Fratianni, 58 anni. Per questa vicenda sono stati condannati Emiliano Francavilla, 12 anni di reclusione; Giuseppe Sannino, 10 anni e 8 mesi; Giovanni Consalvo, 8 anni e 8 mesi; Antonio Lanza, 8 anni e 8 mesi; Mario Lanza (omonimo del più noto “Marittill Malavita”), 7 anni. Assolto Michele Ragno.

Il gruppo, guidato da Emiliano Francavilla, fratello del boss Antonello, vertice del clan Sinesi-Francavilla e genero del capomafia Roberto Sinesi, voleva eliminare Fratianni per due ragioni. La prima: l’edile non aveva restituito al clan circa 600mila euro, soldi investiti dai boss in un progetto edilizio in viale Giotto a Foggia. La seconda: il 2 marzo 2022 a Nettuno, dove Antonello Francavilla scontava i domiciliari, Fratianni suonò il campanello per poi sparare al capoclan e al figlio minorenne che in quel momento era in visita dal padre. I due rimasero feriti ma scamparono alla morte. Successivamente, Fratianni fu arrestato ed è attualmente sotto processo in altra sede.

L’omicidio dell’imprenditore sarebbe dovuto avvenire il 26 giugno 2022 all’altezza del casello autostradale “Foggia Zona Industriale”, ma il progetto fu sventato dalla squadra mobile che già da tempo monitorava gli spostamenti di Emiliano Francavilla. Venne fuori che il clan costrinse un dipendente di Fratianni, oggi testimone di giustizia, a posizionare un gps sulla sua auto per controllare ogni spostamento.

Il debito e i pizzini

Nel corso dell’attività investigativa, la squadra mobile di Foggia ottenne l’autorizzazione a procedere alle intercettazioni ambientali all’interno dell’autovettura Mercedes Classe A in uso a Emiliano Francavilla.

“Dall’ascolto delle conversazioni oggetto di captazione – si legge nella sentenza – emergeva l’intenzione di Emiliano Francavilla di assassinare l’imprenditore e il movente del progetto omicidiario: il Fratianni, vittima di plurime condotte estorsive – poste in essere da Antonello Francavilla al fine di ottenere la restituzione di una cospicua somma di danaro, riconducibile ad un pregresso finanziamento concesso alla società della persona offesa a condizioni inique – aveva tentato di reagire attentando alla vita di Antonello Francavilla e di suo figlio nel noto agguato occorso a Nettuno (RM) il 2 marzo 2022″.

I poliziotti intuirono “che l’imputato, dopo aver appreso che la vittima, trascorsi alcuni giorni a bordo della sua barca, sarebbe ripartita da Brindisi (ove la stessa era ormeggiata) per fare rientro a Foggia la sera di domenica 26 giugno 2022, progettava di attentare alla sua vita durante il tragitto e, precisamente, nei pressi dell’uscita del casello autostradale Foggia/Zona Industriale, colpendola con plurimi colpi di arma da fuoco, grazie alla collaborazione di Consalvo, Sonnino e dei due Lanza”.

Dalle indagini emerse l’esistenza di pizzini fatti recapitare da Antonello Francavilla a Fratianni riguardanti i soldi dell’investimento immobiliare: “All’interno della missiva – riporta la sentenza -, il boss non si era limitato a convocare l’imprenditore foggiano ma gli aveva altresì indicato le modalità e le precauzioni da adottare per raggiungere il luogo indicato senza farsi notare. Nel corpo del messaggio – consegnato da Fratianni al personale della Sezione Operativa della D.I.A. di Foggia il 31 marzo 2022, in occasione dell’integrazione alla denuncia-querela presentata negli stessi uffici il 3 marzo precedente – era riportato il seguente messaggio manoscritto: ‘Ciao buongiorno, ho urgenza e necessità di vederti personalmente, ti aspetto, vieni qui senza il tuo telefono ovviamente e con un mezzo non tuo. Via Greccio 14 Nettuno è l’indirizzo di casa mia. Antonello’. Recatosi presso il luogo stabilito, ove Fratianni Antonio aveva rinvenuto Francavilla in compagnia di suo figlio Mario, il boss gli aveva chiesto un ‘aiuto economico’ premurandosi di non parlare ad alta voce ma scrivendo le sue richieste su una lavagna. Non avendo il danaro richiestogli dal Francavilla, l’imprenditore aveva cercato di temporeggiare ma, trascorsi alcuni mesi, l’esponente della omonima batteria si era fatto nuovamente sentire”.

Ecco l’altro pizzino: “Nel settembre del 2021 – riporta sempre la sentenza -, Francavilla aveva scritto a Fratianni un secondo messaggio che, secondo il collaudato schema, gli aveva fatto recapitare dalla moglie Elisabetta Sinesi, previa convocazione del complice Ciro Dei (zio di Elisabetta, ndr). All’interno del ‘pizzino’ – che la persona offesa ha fornito, in originale, in sede di denuncia del 3 marzo 2022 – risulta manoscritto il seguente messaggio: ‘Ciao amicone mio, aspettavo tue notizie, sicuramente sarai stato impegnato, mi occorrevano tutti i dati e le informazioni x quei lavori e quelle imprese. Resto in attesa!!! (ditte – lavori – ingegneri – cantieri – importi). Come ti dicevo ho urgenza di cash, mi servono almeno 50, ho delle necessità non rinviabili (avvocati e altro) ed inoltre, come già ti ho spiegato, non riesco proprio a pagare quelle cambiali, devi anticiparmeli tu di volta in volta, non riesco a pagare io prima! Ok??? Sono certo che mi hai compreso a pieno sono in difficoltà, ti chiedo di darmi una mano e mi devi rientrare, troviamo una soluzione, mi servono. P.S. fai in modo che per ste cambiali non deve cercarti ogni volta. Tu già sai!!! Ti saluto con un abbraccio tuo amicone Antonello'”.

Il 21 febbraio 2022, Fratianni si presentò a Nettuno, ma non venne accolto amichevolmente: “Appena entrato, Antonello mi aggrediva con una violenza mai dimostrata precedentemente. Afferrava una sedia e ha fatto la mossa di scagliarmela in testa, mi prese alle spalle e mi puntò un coltello alla gola, urlando: ‘io ti scanno!’, e forando il giubbotto da me indossato, che conservo nella mia abitazione. Nel corso dell’aggressione, Antonello mi intimava di consegnare 500.000,00 euro, perentoriamente entro 15 giorni, e di trasferire i due immobili a un’agenzia immobiliare, in attesa che lui potesse entrarne in possesso”. Il resto è storia. Tornato a Nettuno il 2 marzo, Fratianni, ormai messo alle strette, tentò di ammazzare boss e figlio minorenne senza riuscirci. Ora è in carcere in attesa di giudizio.

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Tags: Antonello FrancavillaEmiliano FrancavillaFoggia
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