La cattedrale di Bovino ha cambiato faccia e dopo decenni torna a risplendere. ”Dopo il restauro eseguito a tempo di record – spiega Pompeo D’Andrea, storico locale e presidente del Circolo culturale Rossomandi – si è presentato uno spettacolo davvero straordinario. Di nuova luce brilla la lunetta del portale di sinistra con la delicata effigie del Cristo benedicente e l’iscrizione del 1231 che documenta la costruzione della Cattedrale ad opera di Zano, proveniente dalla Gallia, durante l’episcopato del vescovo Pietro.
Nella grande semplicità del prospetto spiccano i tre portali che rivelano i segni di quello spirito nuovo dell’architettura gotica di cui è interprete Zano uno di quelli che nel Duecento trasmigrano dalla Francia attratti dal grande impulso dato alle arti dall’imperatore svevo Federico II.
Maggiore risalto il restauro ha dato anche al bellissimo rosone mettendone bene in evidenza sia la cornice interna in pietra calcarea, sia quella mediana a dentelli alternati, sia quella esterna sorretta da due leoni accosciati.
Ma è l’insieme degli elementi, cui il restauro ha restituito il fascino, a colpire di più. Una meraviglia ai nostri occhi e a quelli di forestieri e turisti che, svoltando in piazza Duomo, si trovano, di colpo, davanti ad un monumento che suscita intense emozioni.
Si resta stupiti di fronte alla semplicità e alla purezza delle linee, ai conci di pietra locale perfettamente squadrati, al candore luminoso che la facciata dispensa agli osservatori, al piacere che induce molti a sostare nella piazza e a godere di uno spettacolo architettonico di una bellezza senza pari. Laddove purezza, sobrietà ed essenzialità non sono solo caratteristiche architettoniche, ma anche richiami a valori autenticamente cristiani”.