“La delega delle funzioni alla Stazione Unica Appaltante della Provincia è una operazione pensata male e attuata peggio, una classica foglia di fico, una operazione gattopardesca, per due ordini di ragioni: due componenti su tre della terna dei commissari di gara saranno scelti dalla Giunta comunale e poi non si delegano alla Provincia anche le gare sotto i 500mila euro. Quest’ultima è una decisione inconferente rispetto agli obiettivi di spogliarsi di queste pericolose responsabilità per fare apparire che si vogliono prendere le distanze da certe condotte che in passato hanno mortificato Foggia, perché nelle gare sotto soglia si annidano di più i fenomeni corruttivi. È nel piccolo che c’è il grande! Per non parlare infine della duplicazioni di costi, da un alto quelli per fare funzionare l’ufficio comunale che rimarrà sempre in piedi per le gare sotto soglia e, dall’altro, i costi per le commissione da pagare alla Provincia. Insomma, un delirio”. Lo scrive in una nota, il consigliere d’opposizione, Nunzio Angiola.
“Ma poi c’è un’altra questione – ha proseguito Angiola – che a mio avviso è ancora più grave. Se un sindaco che si sceglie tutti gli assessori, che si sceglie i dirigenti, che ha poteri organizzativi tali da decidere quali e quante unità collocare nell’ufficio Gare e Appalti, non riesce a dare una impronta diversa, non riesce ad imporre una diversa postura istituzionale, nel senso della trasparenza e della legalità, questa è una ammissione di inadeguatezza, rispetto all’obiettivo del tanto sbandierato cambiamento. A meno che questa delega di funzioni alla provincia non sia tutta una manfrina, nel senso che oggi si devolvono le funzioni alla Provincia, per poi tra qualche mese tornare indietro per fare gestire tutto all’interno del comune, facendo oggi solo una operazione di propaganda e prendere in giro i cittadini. Ma questa sarebbe tutta un’altra storia e ce ne accorgeremmo presto”, ha chiosato infine Nunzio Angiola.