Nuova relazione della Direzione investigativa antimafia sulle mafie in Italia, periodo di riferimento il primo semestre del 2023. Lungo focus sulla provincia di Foggia dove “gli interessi della criminalità organizzata della provincia – si legge – si sviluppano lungo due direttrici: quella tradizionale (del traffico di stupefacenti, delle estorsioni e dei reati predatori) e quella crimino-affaristica, orientata ad infiltrare l’economia legale attraverso tipiche operazioni di reimpiego dei profitti illeciti”. L’area della Capitanata, specie nel Basso Tavoliere, grazie alla vicinanza della Campania – scrive sempre la Dia nel report -, rappresenta per la vastità delle distese agricole uno snodo centrale per gli interessi criminali dei principali gruppi mafiosi foggiani, anche congiuntamente ad altri sodalizi extraregionali, operanti nel settore del traffico illecito dei rifiuti che ha assunto, in questo territorio, dimensioni critiche. Alcune delle più influenti organizzazioni criminali del territorio hanno intrapreso un vero e proprio programma di espansione in chiave extraregionale con proiezioni in Emilia Romagna, Lazio e, in particolare, Abruzzo e Molise considerate – queste ultime – specie dalla criminalità foggiana e sanseverese (in particolare, nella fascia della litoranea e nell’entroterra di Campobasso e l’area di Pescara) una vera appendice dei territori di rispettivo riferimento”.
Intanto, continuano gli scioglimenti per mafia degli enti comunali: “Nel corso del mese di aprile 2023, si sono conclusi i lavori della commissione d’indagine ai sensi del ex art. 143 T.U.E.L. nel Comune di Orta Nova, a seguito dei quali, in data 17 luglio 2023, il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’Interno, ha deliberato lo scioglimento del Consiglio comunale del medesimo Comune, ai sensi dell’art. 143 del D. Lgs. n. 267/2000. Nel panorama provinciale ciò accade per la sesta volta (Monte Sant’Angelo, Mattinata, Cerignola, Manfredonia e Foggia). Nel contesto territoriale foggiano l’azione amministrativa del prefetto si è sostanziata nell’emissione di 13 provvedimenti interdittivi”.
E ancora: “La quarta mafia foggiana è composta da una pluralità di identità mafiose distinte, ovvero la società foggiana, la mafia garganica, la mafia dell’Alto Tavoliere e la malavita cerignolana. La dislocazione di tali consorterie sull’intero territorio provinciale ricalca, sostanzialmente, la suddivisione della provincia in 4 quadranti geografici in cui lo stesso territorio è convenzionalmente suddiviso (Foggia, Macro-area del Gargano, Alto Tavoliere e Basso Tavoliere). Molteplici risultanze investigative hanno tuttavia consentito di acclarare che, sotto il profilo delle relazioni criminali, le quattro principali organizzazioni mafiose foggiane sono tra loro collegate, secondo logiche di condivisione di strategie, di interessi, di campi d’azione e di reciproco supporto”.
Foggia e il suo hinterland
Capitolo della Dia dedicato alla città di Foggia dove “vi è una forte presenza della società foggiana le cui dinamiche interne sono caratterizzate da mutevoli equilibri, dovuti alle interazioni con gruppi criminali, alle lotte intestine e ai frequenti vuoti di potere determinati dalle vicende giudiziarie che hanno coinvolto le figure più carismatiche. La società foggiana, strutturata su un modello di tipo federativo, è articolata convenzionalmente in tre batterie, quella dei Sinesi-Francavilla, quella dei Trisciuoglio-Prencipe-Tolonese e quella dei Moretti-Pellegrino-Lanza”.
Poi un riferimento al boss Roberto Sinesi detto “Lo zio”: “Il capo della batteria dei Sinesi-Francavilla, attualmente detenuto in regime di 41 bis, rappresenta una delle storiche figure della società e il suo carisma è riconosciuto anche in chiave extraregionale. La batteria, strutturata su base familistica, opera prevalentemente nel capoluogo di provincia ed è attiva nel settore delle estorsioni, degli stupefacenti, dell’usura, dei servizi abusivi di vigilanza/guardiania, della ricettazione, del riciclaggio (specie nel settore delle onoranze funebri) nonché nel gioco illegale. Tradizionalmente rivale e spesso contrapposta alle altre due batterie, contro le quali si è ripetutamente scontrata dando vita a diverse guerre di mafia, è proiettata in provincia grazie a stabili alleanze o attraverso proprie cellule ivi dislocate e vanta contatti anche con organizzazioni extraregionali (siciliane e calabresi). Nella geografia mafiosa della provincia, le saldature più rilevanti sono date dall’alleanza con il clan Li Bergolis (mafia garganica) e dalle sinergie operative con la malavita sanseverese, in particolar modo nel settore del traffico di armi e di stupefacenti. Annovera una proiezione extraregionale in Emilia Romagna”.
Sulla batteria di Sinesi è scritto ancora che “è stata oggetto di una particolare attenzione investigativa che ha evidenziato uno stato di fibrillazione interna, come dimostra l’arresto in flagranza di reato, avvenuto a Foggia il 18 gennaio 2023, di un soggetto (Antonello Francavilla, ndr) ritenuto il reggente della batteria Sinesi-Francavilla, sottoposto alla sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno, il quale è stato sorpreso da personale della Polizia di stato di Foggia all’interno di un esercizio commerciale in possesso di una pistola semiautomatica.
Il 30 marzo 2023 la Polizia di Stato di Foggia ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 3 soggetti ritenuti responsabili, in concorso, di porto e detenzione illegali di arma da guerra in luogo pubblico. Il provvedimento in questione trae origine dalle indagini condotte a seguito dell’omicidio di un soggetto detenuto in stato di semilibertà, considerato contiguo alla batteria Sinesi-Francavilla, avvenuto la sera del 17 maggio 2022 (omicidio di Alessandro Scrocco, ndr), nei pressi della Casa Circondariale di Foggia, mentre vi faceva rientro. Le indagini hanno evidenziato il tentativo di vendicare il suddetto omicidio da parte della vedova e del nipote, anch’egli legato alla batteria Sinesi-Francavilla, nella cui disponibilità è stata rinvenuta, nel corso dell’operazione, una pistola con matricola abrasa”.
Riguardo alla batteria Trisciuoglio-Prencipe-Tolonese, la Dia ricorda che “opera prevalentemente nel capoluogo ed è attiva soprattutto nei settori del traffico di stupefacenti, delle estorsioni e del riciclaggio di denaro in attività commerciali (commercio di autovetture, edilizia e onoranze funebri). Ha sviluppato sinergie con la formazione mafiosa di Manfredonia e con elementi della criminalità di Orta Nova. Le evidenze investigative degli ultimi anni dimostrano che si sarebbe schierata con la batteria Moretti-Pellegrino-Lanza determinando, specie sul piano ‘militare’, una supremazia nei confronti del clan Sinesi-Francavilla. Il boss della fazione Tolonese, già sottoposto al regime del 41 bis è tornato in libertà il 9 marzo 2023 dopo una lunga detenzione”. Riferimento a Raffaele Tolonese alias “Rafanill”.
Infine, la batteria Moretti-Pellegrino-Lanza “incardinata su una struttura di vertice cui fanno parte i tre capi delle famiglie di cui la stessa si compone (il boss dei boss, Rocco Moretti alias “Il porco” affiancato dai suoi storici luogotenenti Vincenzo Pellegrino detto “Capantica” e Vito Bruno Lanza detto “U’ lepre”, ndr). La consorteria è quella più radicata nella provincia e nei territori limitrofi avendo portato avanti un programma di espansione territoriale basato su nuove e vecchie sinergie con gruppi di altri contesti operativi. Questa rete di saldature ha così permesso alla consorteria di proiettarsi anche nelle vicine regioni del Molise e dell’Abruzzo. Tradizionalmente interessata al settore delle estorsioni, dell’usura, del traffico di stupefacenti e delle rapine, la batteria in argomento è ritenuta rispetto alle altre quella dotata di maggiore autorevolezza, forza e carisma criminale e ha altresì dimostrato capacità di infiltrazione nell’economia legale”.
E ancora: “Il 14 marzo 2023, la Guardia di Finanza di Pescara ha eseguito una misura cautelare a carico di 11 soggetti, molti dei quali componenti di una frangia della batteria foggiana Moretti-Pellegrino-Lanza, ritenuti responsabili di estorsione ed usura aggravata dal metodo mafioso. Il gruppo criminale, servendosi dei metodi e della fama mafiosa dell’associazione di riferimento, erogava prestiti monetari a tassi usurari a imprenditori abruzzesi operanti nel settore della ristorazione e del commercio di autovetture di lusso, talvolta seguiti da attività estorsive ai loro danni”.
“Il 15 febbraio 2023, i carabinieri di Foggia hanno eseguito una misura cautelare nei confronti di un esponente di rango della batteria Moretti Pellegrino-Lanza (Giuseppe Albanese alias “Prnion”, ndr) ritenuto responsabile del tentato omicidio, avvenuto il 6 settembre 2016, nei
confronti di Roberto Sinesi della batteria Sinesi-Francavilla, in cui lo stesso rimase ferito, unitamente al proprio nipote minore. Il 12 maggio 2023, la Suprema Corte di Cassazione ha reso irrevocabile la sentenza della Corte d’Appello di Bari emessa il 14 giugno 2022, in virtù della quale a un esponente della batteria mafiosa foggiana Moretti-Pellegrino-Lanza è stata confermata la pena di 12 anni di reclusione”.