Mancate incentivazioni e nessun premio Covid per i dipendenti. Sindacati e politica denunciano ciò che sta accadendo in Sanitaservice Foggia e all’ospedale Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo.
“Noi crediamo nel valore delle promesse e degli impegni assunti. Per questo non possiamo più accettare l’ennesimo schiaffo subito dagli operatori foggiani di Sanitaservice ancora oggi in attesa di ricevere nella loro interezza i premi Covid – dichiarano in una nota Giuseppe Mesto, segretario della UGL Salute Puglia e Lorenzo Pellecchia, segretario provinciale di Foggia -. Per tale motivo abbiamo indetto lo stato di agitazione dei lavoratori, richiedendo un tentativo di conciliazione attraverso la fissazione di un incontro. La nostra diffida ad adempiere, inviata lo scorso 22 maggio, non ha avuto riscontro ed il silenzio da parte delle istituzioni è quasi offensivo nei confronti di chi, nei giorni dell’emergenza, si è distinto per professionalità, dedizione e generosità. Chiediamo che in tempi brevissimi venga erogato quanto dovuto agli operatori. In assenza di riscontri postivi la UGL Salute è pronta ad assumere qualsiasi iniziativa a tutela dei diritti e della dignità dei professionisti coinvolti”.
Situazione analoga nell’ospedale di San Pio. “Il Dipartimento Risorse Umane ha comunicato alle organizzazioni sindacali che nella prossima busta paga non sarà corrisposto il saldo incentivazione per i lavoratori di Casa Sollievo della Sofferenza – dice il consigliere regionale Napoleone Cera – . Questa decisione, giunta dopo la mancata erogazione del premio COVID, rappresenta l’ennesimo schiaffo a chi, ogni giorno, si dedica con impegno e sacrificio alla cura dei pazienti. Il clima di sfavore e di frustrazione tra gli operatori sanitari dell’Ospedale è palpabile. Questi professionisti, che hanno affrontato e continuano ad affrontare l’emergenza sanitaria con dedizione e professionalità, si trovano ora a dover fare i conti con la mancanza di riconoscimento economico del loro impegno. Denunciamo con forza questa situazione e chiediamo un immediato dietrofront da parte dell’amministrazione dell’ospedale. Rimaniamo in attesa di risposte – conclude -, ma siamo pronti a intraprendere tutte le azioni necessarie per tutelare i diritti e la dignità degli operatori sanitari di Casa Sollievo della Sofferenza”.