Una donna di 42 anni di Pietramontecorvino, Antonella Guidi, affetta da un tumore cerebrale inoperabile da quasi tutti i medici che l’hanno avuta in cura, ha trovato a Salerno il medico specialista che l’ha operata e salvato la vita. Si tratta del neurochirurgo Matteo de Notaris, in servizio all’ospedale San Giovanni di Dio di Salerno. Antonella è tornata a vivere nella sua Pietramontecorvino dove in questi giorni si celebra il santo patrono Sant’Alberto. L’abbiamo raggiunta per ascoltare il suo stato d’animo.
“L’intervento è stato un grande regalo per me, togliere metà del tumore significa avere del tempo in più per poter vivere. Anche se dovesse ricominciare a crescere, di certo non succederà in una notte, quindi ho del tempo per cercare una cura, visto che finalmente avrò un istologico che mai nessuno mi ha fatto prima. Quindi avere maggiori informazioni mi dà la speranza di trovare una terapia. Mi ha cambiato la vita, ricevere la notizia di un tumore ti mette davanti ad una dura realtà, sentirsi impotenti davanti a qualcosa che non era previsto. Si vivono diverse fasi: il dolore, l’impotenza, l’incertezza di un futuro e le trasformazioni fisiche. Ti cambia tutto. Ma le malattie fanno parte della nostra esistenza e dobbiamo vivere con dignità”.
E spiega: “Con questo intervento ho vinto una battaglia, mi sono rimaste delle cicatrici, ho perso l’occhio destro, e il sinistro inizia ad essere stanco, non sarò più quella di una volta, avrò sempre bisogno che ci sia qualcuno al mio fianco ma questo non mi impedisce di vivere, di creare ancora ricordi con le persone importanti della mia vita. Posso ancora fare tante cose, anche con tutti i limiti. Ci sono tante persone che hanno disabilità gravi e ci insegnano che i limiti sono solo nella nostra testa. Vivo in un paese che è il mio sin dalla nascita, di sicuro imparerò a girarlo anche al buio, perché non mi sento sola, so che se dovessi avere bisogno, di sicuro qualcuno mi darà una mano. Questa è la mia nuova vita, il mio nuovo obiettivo, imparare da zero a fare tante cose che prima erano scontate”.
Poi conclude: “Avere una malattia vuol dire avere bisogno di cure ma soprattutto di persone che ci trasmettano empatia e calore. E io sono circondata da questo. Rilascio volentieri queste dichiarazioni a l’Immediato, parlare di questo argomento significa per me tanto, può essere di aiuto a chi lotta. Nessuno cerca pietà ma sostegno”.