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Home - “I fiori blu” a Foggia: Mercuri, Greppi e Trevi per l’ultima puntata di presentazione delle candidature

“I fiori blu” a Foggia: Mercuri, Greppi e Trevi per l’ultima puntata di presentazione delle candidature

Appuntamento nella cornice della biblioteca universitaria del Dipartimento di Economia (BaE), in via Marina Mazzei

Di Redazione
13 Maggio 2024
in Cultura&Società, Foggia
Greppi, Mercuri e Trevi

Greppi, Mercuri e Trevi

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Saranno Chiara Mercuri, Carlo Greppi e (in collegamento remoto) Emanuele Trevi, i protagonisti della quarta e ultima puntata della presentazione delle dieci candidature della quinta edizione del Premio nazionale “I fiori blu”. Con i saluti di Alessandra Benvenuto, direttrice artistica e di Maria Stefania Montecalvo, delegata ai sistemi bibliotecari del Rettore dell’Università di Foggia, partner istituzionale del Premio, l’incontro si svolgerà nella cornice della biblioteca universitaria del Dipartimento di Economia (BaE), in via Marina Mazzei (già via Galliani) angolo via Caggese, venerdì 17 maggio alle ore 17.45 con ingresso libero.

Le interviste ai candidati, pubblicate anche online sul sito e sulle pagine social ufficiali, sono a cura dei docenti universitari Sebastiano Valerio e Francesca Rosa, oltre che di Annalisa Graziano, giornalista.
I volumi degli autori presenti saranno disponibili anche per il firmacopie grazie alla collaborazione della libreria Ubik.

Il primo saggio pubblicato da Einaudi “La nascita del femminismo medievale Maria di Francia e la rivolta dell’amore cortese” racconta di una rivoluzione nata prima del 1789, ma non raccontata nei manuali. Perfino la memoria di Maria si perse, e la sua vera identità si confuse. Le sue idee sulle donne, sul rapporto tra i sessi e sull’amore, seppero far emergere una visione – per la prima volta – del tutto femminile del mondo. La donna fu liberata dall’immagine deformata in cui era stata costretta, nei secoli dell’Alto Medioevo, durante i quali la donna, considerata calamita di pulsioni sessuali e sentimentali, fu repressa, fuggita e punita. Maria chiese per le donne libertà sessuale e sentimentale. Per questo fu diffamata e il valore di intellettuale non le fu mai riconosciuto. Eppure, nei secoli finali del Medioevo, la nuova grammatica delle relazioni – quella che noi chiamiamo “amore cortese” – divenne virale.

Chiara Mercuri è storica, saggista e traduttrice. Insegna Esegesi delle fonti medievali all’Istituto Teologico di Assisi, Pontificia Università Lateranense. Si è specializzata in Francia in Storia medievale. Ha lavorato con prestigiosi enti di ricerca italiani e francesi, redattrice e referente scientifico e collaboratrice di diverse riviste.

Il secondo saggio pubblicato da Laterza, “Un uomo di poche parole” narra di Lorenzo Perrone, un lavoratore piemontese che viveva fuori dal reticolato di Auschwitz, con il quale il più grande testimone della Shoah, Primo Levi si incontrò compensando la malnutrizione del lager con zuppe di brodaglie che quest’uomo gli portava con regolarità. Tutti i giorni, per sei mesi. Non si limitò ad assisterlo nei suoi bisogni più concreti: andò ben oltre, rischiando la vita per permettergli di comunicare con la famiglia. Per lo Yad Vashem di Gerusalemme, l’istituzione che si occupa della memoria dei Giusti che salvarono i perseguitati, la storia di Lorenzo Perrone è importante al pari di quelle dei ben più noti Schindler e Perlasca. Carlo Greppi ha provato a ricostruirne la vita, cercando di coglierne pensieri, tra documenti, fotografie, lettere. È una storia di dannazione e di salvezza, che parla a tutti e a ognuno.

Carlo Greppi, storico, ha pubblicato numerosi saggi sulla storia del Novecento. Per Laterza cura la serie “Fact Checking”, inaugurata dal suo “L’antifascismo non serve più a niente”, ed è autore anche di “25 aprile 1945” e “Il buon tedesco” pluripremiato.

Terzo volume presentato sarà “La Casa del Mago” edito da Ponte alle Grazie, in cui è protagonista il padre dell’autore Mario Trevi, celebre psicoanalista junghiano, che per Emanuele è il mago, un guaritore di anime. Alla sua morte lascia un appartamento-studio dai vapori invisibili delle vite storte che per decenni ha lenito o raddrizzato. Così il figlio decide di farne casa propria, di trasferirsi nella sua atmosfera inquieta e feconda, e così facendo prova a sciogliere o approfondire l’enigma del padre. Muovendosi fra autobiografia, riflessione sul senso dei rapporti e dell’esistenza, e storia culturale del Novecento ci si addentra in una storia commovente, ironica e perfino umoristica che sembra confermare che ogni vita nasconde una luce, se la si sa stanare; e i gesti e le parole più semplici rimandano alla trama più sottile dell’essere, se li si ascoltare e si sa lasciarli accadere.

Emanuele Trevi scrittore e critico collabora con il «Corriere della Sera». Ponte alle Grazie ha pubblicato anche i tre romanzi “Qualcosa di scritto”, “Sogni e favole” (2019, Premio Viareggio) e “Il figlio del mago” (2023). Tra i suoi altri libri ricordiamo “Istruzioni per l’uso del lupo”, “I cani del nulla”, “Senza verso”, “Il libro della gioia perpetua”, “Il popolo di legno”. Con “Due vite” (Neri Pozza, 2020) ha vinto il Premio Strega.

Il Premio “I fiori blu”, di prestigio nazionale e tra i più significativi dell’Italia meridionale, vedrà svelata la rosa dei suoi finalisti il prossimo 6 giugno, in diretta sui canali del Premio. A selezionarli – come ogni anno – una Giuria Tecnica presieduta da Paolo Mieli e composta da Ritanna Armeni, Luciano Canfora e Sandra Petrignani insieme con Lidia Ravera, Silvia Truzzi, Marco Ferrante e Giuliano da Empoli, quest’ultimo vincitore dell’edizione 2023. Poi la parola alla giuria nazionale dei lettori e delle lettrici che esprimeranno le loro preferenze sul sito fino al 28 luglio.

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Tags: i fiori blu
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