La Procura di Bari ha chiesto la condanna a sei anni di reclusione per Mario Lerario, ex dirigente della Protezione civile pugliese accusato di corruzione insieme all’imprenditore Antonio Illuzzi, per il quale sono stati chiesti 4 anni di reclusione. I due hanno scelto di essere giudicati con rito abbreviato. Per l’accusa, Illuzzi avrebbe pagato a Lerario, in due diversi momenti, tangenti per 35mila euro per ottenere l’affidamento – tra il 2019 e il 2021 – di appalti della sezione Provveditorato-economato della Regione Puglia da oltre 2,2 milioni di euro.
Gli appalti, secondo la Procura, sarebbero stati affidati contravvenendo alla normativa di settore mediante il loro frazionamento artificioso e senza rispettare il principio di rotazione degli operatori economici. Nella stessa udienza è stato chiesto il rinvio a giudizio per Antonio Mercurio, ex funzionario della Regione che risponde – insieme a Lerario – di abuso d’ufficio. Nel marzo 2023, Lerario è stato condannato in primo grado a 5 anni e 4 mesi di reclusione per aver ricevuto da altri due imprenditori tangenti per complessivi 30mila euro. Una di queste gli costò l’arresto in flagranza, avvenuto il 23 dicembre 2021.
La sentenza nei confronti di Mario Lerario e Antonio Illuzzi sarà emessa il prossimo 15 marzo. Quel giorno il gup Ronzino deciderà anche sulla richiesta di rinvio a giudizio per Mercurio. Nel corso dell’udienza appena terminata, dopo la requisitoria della Procura, gli avvocati di Lerario e Illuzzi (rispettivamente Michele Laforgia e Guglielmo Starace) hanno chiesto l’assoluzione dei loro assistiti, mentre il legale di Mercurio, Roberto Eustachio Sisto, ne ha chiesto il proscioglimento. (Ansa)