Senza stigma, senza silenziosi misteri, senza vergogna. Nella Carta dei diritti dei figli dei genitori detenuti, siglata per la prima volta dal Ministero di Giustizia nel 2014, è previsto un apposito spazio dedicato alla accoglienza dei bambini in visita alle loro mamme e ai loro papà nelle carceri. La Carta dei diritti dei figli dei genitori detenuti riconosce il diritto dei minorenni alla continuità del legame affettivo con i genitori detenuti e mira a sostenerne il diritto alla genitorialità.
La Carta impegna il sistema penitenziario italiano a confrontarsi con la presenza dei bambini in carcere e con il peso che la detenzione del proprio genitore comporta nel rispetto dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.
L’associazione Bambinisenzasbarre nel 2007 ha realizzato un primo spazio ludico, culturale e ricreativo per minori, definito “Spazio Giallo”, a Milano, a San Vittore. Quella esperienza positiva è diventata modello ed è attiva nella rete nazionale di Bambinisenzasbarre in Lombardia, Piemonte, Marche, Toscana, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia.
Oggi lo Spazio Giallo è diventato realtà anche nella Casa circondariale di Foggia. Ogni bambino e bambina, tra le varie procedure, può attendere anche un’ora prima di vedere il genitore detenuto nell’area adibita al colloquio. Prima quel transito d’attesa, dove si depositano pacchi e regali, era un luogo grigio, carico di ansia e di paura. Oggi colorato di giallo e ricco di libri e di giochi è una stanza di accoglienza.
Alla inaugurazione e al taglio del nastro insieme alla direttrice del penitenziario Giulia Magliulo, sono stati presenti il Comandante d’Istituto Claudio Ronci, la Coordinatrice della Rete Nazionale di Bambinisenzasbarre Martina Gallon e la fondatrice di Lavori In Corso Aps Antonietta Clemente, referente territoriale di Bambinisenzasbarre. Con loro anche la sindaca di Foggia Maria Aida Episcopo e l’assessora al Welfare Simona Mendolicchio.
Ebbene la realizzazione del nuovo modulo riservato allo Spazio Giallo permetterà di accogliere, in un ambiente più ampio e adeguato, i bambini che entrano in Istituto, nella delicata fase di attesa che precede l’incontro con il genitore detenuto.
Il progetto, sostenuto da Enel Cuore, la Onlus del Gruppo Enel attiva al fianco delle realtà che intervengono a tutela dei bisogni di chi vive in condizioni di fragilità e di disagio sociale, sarà a disposizione dei minorenni che entrano ogni giorno nel carcere di Foggia per incontrare il proprio genitore, un bisogno di 100 mila bambini con il genitore detenuto in Italia e 2,2 milioni in Europa.
In Capitanata i figli di detenuti sono circa 350. Come ha spiegato l’avvocata Clemente tutti i bambini hanno bisogno di mantenere una relazione con i loro genitori, senza provare la vergogna della carcerazione delle figure per loro più importanti.
“Lo Spazio giallo – hanno rilevato le operatrici – è un segnale tangibile della istituzione nei riguardi tutta all’infanzia e una apertura. Entrare in carcere può essere un fatto traumatico, il colloquio con il genitore detenuto può essere un carico di paure e ansie. Ci siamo accorti che il nucleo problematico è il supporto dell’intero nucleo familiare e ci siamo accorti lavorando che lo spazio era inadeguato. Siamo grati ad Enel e a Bambini senza sbarre e alla casa circondariale può sembrare scontato ma accogliere i bambini è un cambiamento epocale. Grazie ad uno spazio fisico ci apriamo ad un territorio, è l’intera comunità che accoglie i bambini, anche in termine di prevenzione della recidiva. Con un supporto di rete”.
Netta anche la sindaca: “Il tema della qualità della vita non riguarda solo chi può passeggiare per le strade della città ma anche chi per intoppi della sua vita vive la detenzione”. Episcopo ha annunciato la nomina del garante comunale dei detenuti. “Vogliamo individuare la figura del garante della popolazione carceraria per avere un dialogo. Il carcere non è un non luogo, ma un luogo di cui prenderci cura. Dobbiamo renderlo più vivibile e accettabile, inclusivo”.