“Comprendiamo, più umanamente che politicamente, lo smarrimento e la confusione dell’Amministrazione Episcopo nel trattare una materia così complessa come quella della formazione legata ai servizi sociali. Ciò che è difficile da capire, tuttavia, è la mancanza di consapevolezza del ruolo ricoperto da parte di alcuni rappresentanti, nominati dal sindaco in seno all’amministrazione che, nel difendere l’indifendibile, si affidano alla vecchia e fallimentare strategia del polverone per nascondere il problema”. Inizia così la nota del gruppo di Fratelli d’Italia al Comune di Foggia guidato dal capogruppo Claudio Amorese in replica alle dichiarazioni dell’amministrazione sui fondi Pnrr persi per la formazione di giovani in dispersione scolastica e povertà educativa. La sindaca confusa risponde a Fratelli D’Italia, ma la toppa è peggio del buco”.
“L’interpellanza firmata da Fratelli D’Italia ha provocato, ci informano dipendenti comunali ai vari livelli, un vero terremoto in seno all’amministrazione, poiché diligentemente la sindaca avrebbe chiesto ad assessori e alla tecnostruttura comunale dei vari servizi chiarimenti in seguito alla mancata utilizzazione dei fondi del Pnrr. Questo è il compito dell’opposizione: evitare che episodi di indolenza e sciatteria si ripetano evidenziando, pubblicamente ma anche clamorosamente, gli errori e le omissioni.
La sindaca, nelle sue funzioni, dovrebbe meglio controllare le dichiarazioni dei suoi delegati, che nelle loro espressioni la inchiodano alle sue responsabilità, piuttosto che assolverla.
Infatti, esemplificando, la sindaca, tramite i suoi delegati, prima afferma che avrebbe avuto poco tempo a disposizione, e poi afferma che, addirittura, sul tema avrebbe avuto richiesta di incontro l’11 gennaio 2024 dagli enti formatori, ben venti giorni prima della scadenza del bando!
In tal modo ha ammesso intempestività ed indolenza politico-burocratica laddove, a fronte di un progetto già confezionato, si dovevano solo individuare 10/15 giovani da formare. È possibile che nelle liste a disposizione dei Servizi Sociali e dei partner istituzionali del Comune di Foggia non si riesca ad individuare qualche figura interessata?
Ci si lamenta del ritardo con il quale la Regione Puglia e suoi organismi avrebbero avvisato il Comune, ma non ci risultano vibrate proteste o iniziative nei confronti della stessa Regione Puglia nel cercare, tra l’altro, di creare un sistema di relazioni e di comunicazioni efficace per non perdere finanziamenti, a fronte del triste fenomeno del depauperamento dei fondi per servizi e strutture che, da sempre , la Regione Puglia attua a sfavore della città capoluogo e a favore di altre città ed altre realtà regionali (come i sei milioni di euro per la sanità, scippati a Foggia e destinati a Bari).
Affermare di essersi impegnati, anche per un tempo ristretto di 7-8 giorni, senza aver trovato un solo soggetto da inserire nel progetto de quo, significa ammettere impreparazione ed improvvisazione del ruolo politico e del ruolo buracratico. Come vengono rappresentati i nostri cittadini?
Invece di interloquire con argomentazioni leggere si farebbe bene a dare risposte concrete. Ad oggi l’unico fatto concreto è che giovani concittadini del Comune di Foggia non hanno potuto usufruire di una specializzazione professionale che avrebbe portato a trovare più facilmente lavoro.
Si afferma che oggi la politica c’è ed è interlocutore affidabile… non abbiamo dubbi visti i risultati! Come sta avvenendo per il grave fenomeno dei buoni educativi in favore degli asili nido convenzionati, i quali sono letteralmente in ginocchio. Anche in quel caso l’assessore all’Istruzione e la tecnostruttura settimane fa hanno dato grandi rassicurazioni. Ad oggi però il contratto di servizio da firmare all’inizio dell’anno scolastico ancora non è pronto e i pagamenti sono lontani dall’essere erogati. Quando finirà l’anno scolastico arriveranno? Anche questa è sciatteria interpretativa? Si cambi passo altrimenti la città si ferma e poi dovremmo chiamarla la Rivoluzione della a-normalità”.