“La accogliamo oggi, Eccellenza, con l’ammirazione che merita una persona come Lei che ha scelto l’altro più fragile come fratello, amico, la parte più bella e profonda di sé”. Inizia così il messaggio della sindaca di Foggia, Maria Aida Episcopo al nuovo vescovo Giorgio Ferretti che oggi si è insediamento ufficialmente.
“Testimoniando con la sua fede e la sua opera l’aderenza al Messaggio lanciato da Papa Francesco in occasione della Terza Giornata dei Poveri celebrata nel 2019: ‘I poveri si avvicinano a noi anche perché stiamo distribuendo loro il cibo, ma ciò di cui hanno veramente bisogno va oltre il piatto caldo o il panino che offriamo. I poveri hanno bisogno delle nostre mani per essere risollevati, dei nostri cuori per sentire di nuovo il calore dell’affetto, della nostra presenza per superare la solitudine. Hanno bisogno di amore, semplicemente. A volte basta poco per restituire speranza: basta fermarsi, sorridere, ascoltare. Per un giorno lasciamo in disparte le statistiche; i poveri non sono numeri a cui appellarsi per vantare opere e progetti. Sono persone a cui andare incontro: sono giovani e anziani soli da invitare a casa per condividere il pasto; uomini, donne e bambini che attendono una parola amica. I poveri ci salvano perché ci permettono di incontrare il volto di Gesù Cristo’. Lei ha scelto di essergli accanto, di camminare insieme all’altro; di combattere l’emarginazione, i pregiudizi, le discriminazioni con il coraggio della preghiera e la forza della fede; l’impegno quotidiano silenzioso e meraviglioso. E gliene siamo profondamente e sinceramente grati”.
Poi aggiunge: “La accogliamo, dopo aver salutato mons. Vincenzo Pelvi che è stato imprescindibile riferimento nei suoi anni di servizio amorevole e intenso, come nostra guida spirituale nel viaggio nella sua nuova missione, Foggia: una comunità che lei amerà nell’anima solidale, generosa, operosa; che sosterrà nelle difficoltà; che capirà nelle sue contraddizioni e aiuterà a curare nelle sue ferite. Una comunità che ha già saputo rialzarsi e ritrovarsi dopo momenti terribili, e che saprà ascoltare le sue parole illuminate e dettate dal cuore, fare tesoro della sua testimonianza così profonda e vissuta, seguire il suo esempio, farsi contagiare e consegnarsi alla sua umanità”.
“La seguiremo passo dopo passo – prosegue -, con entusiasmo e curiosità, offrendole la massima collaborazione e sapendo di poter contare sul suo indispensabile aiuto. Ci uniranno l’attenzione per gli ultimi, per i nostri fratelli e le nostre sorelle scivolate ai margini della società, gli sforzi per garantire dignità e diritti negati; la luce della salvezza e del riscatto da cercare e trovare nel buio della violenza, dell’indifferenza, del degrado, dell’egoismo; la volontà di non lasciare nessuno indietro.
La sua appartenenza alla Fraternità missionaria di Sant’Egidio e l’esperienza esaltante che ha vissuto in Mozambico rappresentano un bagaglio prezioso nella direzione indicata anche dal Santo Padre Francesco: una Chiesa ancora più vicina alle persone, ai loro problemi e disagi, alle loro speranze. Una Chiesa di frontiera in una realtà complessa, dalle tante sfumature, che merita di più, molto di più, di quello che ha ricevuto negli ultimi anni.
Il mio saluto è quindi quello della città tutta, delle istituzioni e delle organizzazioni sindacali e datoriali, delle associazioni e delle centinaia di volontari e operatori del Terzo settore che sono ogni giorno e ogni notte accanto a chi ha bisogno; dei commercianti, dei lavoratori e di chi il lavoro lo ha perso o lo cerca; degli anziani soli e fragili, dei ragazzi intrappolati in un continuo presente, delle donne calpestate, dei nostri fratelli immigrati: una famiglia allargata che da oggi è la sua famiglia, Eccellenza. Una famiglia che non ha paura del diverso, ma che lo abbraccia, lo sostiene, lo protegge. Una famiglia che sventola la bandiera della pace. Una famiglia che pregherà con lei e per lei, con devozione e con amore. Benvenuto a Foggia, Eccellenza”.