Potrebbe essere turbolenta la riunione conclusiva del campo largo progressista che sostiene la sindaca di Foggia Maria Aida Episcopo prevista per le ore 16 di oggi e nel corso della quale dovrebbe sciogliersi ogni nodo politico ed amministrativo dei prossimi mesi. Dalla composizione della Giunta fino all’elezione della carica di presidente del Consiglio.
Il Pd resta fermo sullo scenario di Lia Azzarone presidente. La politica foggiana, a capo dell’assemblea del Pd pugliese, è appoggiata con convinzione anche dalla prima cittadina, che la vuole alla guida dell’aula, nonostante i tentennamenti del gruppo pentastellato e di alcuni rappresentanti istituzionali nazionali del M5S. Poste così le cose, è difficile che il gruppo a 5 stelle possa votare contro o disertare l’aula al momento del voto, a meno di importanti strappi già alla prima seduta di Consiglio comunale (ore 9.30 di giovedì 14 dicembre).
A creare scompensi nel campo largo potrebbe essere anche il presunto “blitz” di Lorenzo Frattarolo, che parrebbe aver chiuso un accordo con Episcopo e con i calendiani per entrare nell’esecutivo come assessore, per la lista Azione Tempi Nuovi, al posto della prima dei non eletti, la dottoressa Carmen Russo.
Rosato avrebbe sollecitato un impegno di Frattarolo nella prossima amministrazione comunale
Come si sa, l’ex renzianissimo, con la politica del nuovo coordinatore Dino Marino, è ormai fuori da Italia Viva, dove per lungo tempo, da fedelissimo di Ivan Scalfarotto, aveva ricoperto il ruolo di segretario regionale. Nei giorni scorsi il commercialista latifondista aveva comunicato le sue ultime decisioni. “Ho scelto di non partecipare ai recenti congressi territoriali di Italia Viva, pur avendo rinnovato la tessera di adesione e avendo ricoperto incarichi dirigenziali; a maggior ragione non intendo accettare la nomina nell’Assemblea nazionale”, aveva ammesso.
“Inutile nascondere il disagio – aveva aggiunto – e il fatto che purtroppo non trovo più coincidenza tra i miei ideali e quelli rappresentati dall’attuale classe dirigente pugliese. Il meccanismo di cooptazione opportunistica di personale politico, di bacini elettorali utili alla bisogna, di recupero di notabilato di varia estrazione nel mezzogiorno non mi entusiasma e non lo condivido. Sono fermamente convinto che la frammentazione dell’area centrista sia un errore politico, particolarmente grave qui al Sud. Ragione per cui sto seguendo con interesse lo sforzo aggregativo di Ettore Rosato e di Elena Bonetti con la costituzione dell’associazione Popolari Europeisti Riformatori (PER), e ho scelto di partecipare attivamente alla costruzione della lista popolare e riformista di Tempi Nuovi, favorendo l’elezione al primo turno di Maria Aida Episcopo a sindaca di Foggia e la peggiore sconfitta del centrodestra foggiano degli ultimi 30 anni. È solo allargando la partecipazione attiva e la base del consenso nell’area moderata e riformista che sarà possibile costruirne il protagonismo politico e amministrativo, altrimenti ridotto a mera testimonianza di ideali e valori mai tradotti in programmi e atti di governo”.
Secondo i rumors sarebbe stato lo stesso Rosato a telefonare alla sindaca di Foggia per sollecitare un impegno di Frattarolo nella prossima amministrazione comunale. Di contro a Bari, l’assessore Sebastiano Leo, che dovrebbe correre alle prossime Europee, avrebbe invece immaginato una disponibilità assessorile per Paolo Frattulino e Mino Di Chiara. Ed è proprio quest’ultimo che potrebbe far saltare il banco. Azione Tempi Nuovi, a suo dire, non potrebbe nominare i due esterni Daniela Patano e Lorenzo Frattarolo, dal momento che i due professionisti in termini di preferenze sono in fondo alla lista e scompaginano il “metodo a scaletta” messo a punto durante la campagna elettorale.
Se Frattarolo diventa assessore che ne sarà di Carmen Russo? È questa la domanda dei socialisti. A livello provocatorio Mino Di Chiara sarebbe pronto ad assumere l’assessorato, se questa scelta servisse a far slittare la lista. O addirittura a lasciare il gruppo dei calendiani per tentare in aula la carta della riappropriazione del simbolo del garofano.