Operazione “New Generation” della Polizia di Stato a San Severo. Maxi blitz all’alba contro narcotraffico e sfruttamento della prostituzione. Beccate 17 persone, 5 in carcere e 12 ai domiciliari. Le misure cautelari hanno interessato persone dimoranti nei comuni a San Severo ma anche a Torremaggiore. Inoltre, il provvedimento restrittivo è stato eseguito a Bergamo nei confronti di due persone che nel frattempo si erano trasferite.
Le persone coinvolte
Carlo Alessio D’Aloia, 37 anni detto “Muss d’ zucchr”, Donato D’Aloia, 77 anni detto anche lui “Muss d’ zucchr”, Francesco De Felice, 41 anni detto “U gnom”, Anna Maria Ferrante, 44 anni, Valeriu Barbulescu, 67 anni detto “Vale”, Michele Gernone, 27 anni, Dennis Gernone, 22 anni, Anna Gernone, 23 anni, Stefano Potenza, 34 anni detto “Braccino”, Francesco Pio Michele Nardella, 21 anni, Massimo Trentino, 30 anni detto “Massimin”, Mauro Palumbo, 32 anni, Angelo Rigillo, 45 anni detto “Picc e Stut”, Sandri Tuda, 26 anni detto “Ciro”, Seli Dervischi, 41 anni detto “Sergio”, Lucije Dervischi, 31 anni e Agim Tuda, 58 anni. In carcere Mauro Palumbo, Michele Gernone, Carlo Alessio D’Aloia, Sandri Tuda e Seli Dervischi.
I tre Gernone, Potenza, Nardella e Trentino sono accusati di aver detenuto e spacciato cocaina e hashish, droga che sarebbe stata acquistata anche da Carlo Alessio D’Aloia.
Uno dei “quartier generali” sarebbe stato un seminterrato nella disponibilità di Michele Gernone, “luogo di convegno abituale di persone – si legge nell’ordinanza della gip Eronia – che ivi si davano all’uso di sostanze stupefacenti e psicotrope cedute dal medesimo Gernone e dai suoi concorrenti con la partecipazione di soggetti minorenni”.
È emersa l’ambizione dei giovani e la smania di farsi spazio negli ambienti criminali
Le indagini avviate nel 2022, sono scaturite da un’attività accertativa posta in essere dal personale del commissariato sanseverese nei confronti di un gruppo di persone, molte delle quali giovani operanti alle dipendenze dei “veterani” e desiderosi di seguirne le orme, presumibilmente dedite all’acquisto e alla cessione di cocaina, hashish e marijuana nei territori di San Severo e Torremaggiore. “Questo aspetto – riporta una nota della Questura di Foggia – assurge certamente a campanello d’allarme per il tessuto sociale sanseverese, che vede giovani aspiranti a diventare ‘imprenditori in proprio’, con l’ambizione di fare dell’attività delittuosa una vera e propria attività lavorativa, al fine di arricchirsi e di consolidarsi nell’ambiente delinquenziale. Da qui, il nome dato all’operazione ‘New Generation’, che rimanda all’avvicendamento delle generazioni”.
La “base”
Nel corso delle indagini sarebbe emerso che alcuni degli indagati avrebbero effettuato la cessione della sostanza stupefacente all’interno di una cantina ubicata a San Severo, adibita a “base operativa”, con veri e propri turni di presenza nell’arco dell’intera giornata, anche nelle ore notturne, che quindi garantivano un servizio continuativo h24. A tutela della propria attività e per evitare di essere scoperti, venivano utilizzati diversi stratagemmi, tra i quali, un campanello dedicato esclusivamente al locale e telecamere di videosorveglianza. Inoltre, la sostanza veniva occultata in diverse parti della città, in particolare, in un box privato e in una masseria, celata all’interno di alcuni tronchi di alberi. Le successive perquisizioni effettuate nei luoghi individuati hanno permesso di sequestrare 3,3 chili di hashish e circa 900 grammi di cocaina.
Scoperto un importante giro di prostituzione. Le ragazze retribuite anche con sostanza stupefacente
Nel corso delle indagini, sarebbe emerso anche che alcune ragazze si sarebbero prostituite con appuntamenti fissati direttamente da alcuni degli indagati, i quali gestivano i compensi che le stesse ricevevano per le loro prestazioni sessuali. Le ragazze sarebbero state retribuite con somme di denaro minime rispetto agli effettivi introiti e, spesso, sarebbe stata loro elargita sostanza stupefacente, sottraendola dal già minimo “pagamento spettante”.
L’attività posta in essere questa mattina ha impegnato il personale del commissariato di San Severo, coadiuvato dalla squadra mobile di Foggia e di Bergamo, dal Reparto Prevenzione Crimine, Unità Operative di Primo Intervento, unità cinofile ed unità eliportata di Bari.
I riflettori dello Stato su San Severo
Nell’ultimo anno e mezzo, la Procura della Repubblica di Foggia e la Polizia di Stato hanno inteso conferire alla città di San Severo ed ai centri limitrofi, particolare attenzione per contrastare il diffuso fenomeno del traffico e dello spaccio di sostanze stupefacenti. In tale periodo, sono state smantellate decine di piazze di spaccio, sequestrati oltre 60 immobili e tratte in arresto circa 200 persone.
“L’odierno epilogo delle complesse ed articolate investigazioni – ricorda la Questura di Foggia – , testimonia il costante impegno della Polizia di Stato in un territorio caratterizzato da particolari dinamiche criminali. Il procedimento pende nella fase delle indagini preliminari. Va precisato che la posizione delle persone coinvolte nelle predette operazioni di polizia è al vaglio dell’autorità giudiziaria e che le stesse non possono essere considerate colpevoli sino alla eventuale pronunzia di una sentenza di condanna definitiva.