Rinvio a giudizio per Giuseppe Francavilla (in foto), Alessandro Aprile, Vincenzo Aprile e Valentino Aprile. I quattro sono accusati di estorsione aggravata dal metodo mafioso ai danni dell’imprenditore Alessandro Zito, socio unico della srl AZ Ceramiche. L’assunto accusatorio della Direzione Distrettuale Antimafia è stato pienamente recepito dal giudice Alfredo Ferraro.
Francavilla detto “Capellone”, 45 anni, uno dei boss al vertice della batteria Sinesi-Francavilla della “Società Foggiana”, avrebbe costretto la vittima a consegnare materiale edile del valore di 12mila euro a fronte del versamento del solo acconto di mille euro non riuscendo nell’intento per cause indipendenti dalla propria volontà e per il rifiuto di Zito che successivamente denunciò l’accaduto.
Alessandro e Valentino Aprile, 38 e 33 anni, avrebbero invece costretto Zito al versamento, in diverse occasioni, di somme variabili tra 200 e 300 euro (per un totale di circa mille euro), a titolo di sponsorizzazione per una squadra di calcio o di acquisto di biciclette da corsa per il padre Vincenzo, presentandosi in maniera insistente e rimarcando la propria vicinanza ai Sinesi-Francavilla.
Infine, Vincenzo, 60 anni e Alessandro Aprile avrebbero costretto con minacce Zito ad assumere una persona nella sua azienda sempre evidenziando l’appartenenza alla “Società Foggiana”.
In questo processo si sono costituiti parte civile l’avvocato Fabio Verile per Zito e il legale Andrea Petito per la Fai, Federazione Antiracket e Antiusura. Appuntamento il 7 marzo 2024 davanti al Tribunale Penale di Foggia, in composizione collegiale.
Esprime viva soddisfazione per l’epilogo procedimentale Lazzaro D’Auria, vittima di estorsioni mafiose e vicepresidente della Fai che invita i cittadini e gli imprenditori a denunciare i soprusi.
Seguici anche su Instagram – Clicca qui