“Tra un farmaco da pagare e una lista d’attesa da evitare e noi medici, sempre più asfissianti da note, noticine, Asl e servizi farmaceutici che, quotidianamente, ci dicono come spendere sempre meno per curarvi, con Pec dove ci ritroviamo addebiti di spesa, per il solo peccato mortale, di avervi curato. Come medici del servizio pubblico siamo stanchi avviliti demotivati. Chi può scappa in pensione, altri si dimettono e vanno verso il privato pur di ricominciare a vivere e, noi che restiamo, siamo sempre di meno, sempre più pressati e sulle soglie di mollare tutto”.
Questo lo sfogo su Facebook di Anna, medico di medicina generale a Foggia. Sul suo diario lancia un appello, dopo la decisione dell’Asl di attivare le verifiche sulle prescrizioni: “Svegliatevi, vi stanno togliendo la sanità pubblica, poco la volta, in maniera indolore: oggi vi negano un farmaco, non loro, loro sono furbi, tramite noi che siamo i vostri medici curanti che, tramite loro, siamo costretti a dirvi di no, domani ve ne tolgono un altro e via dicendo. Vi fanno trovare liste di attesa interminabili così siete costretti a rivolgervi al privato e, privato significa soldi da pagare. Svegliatevi, dateci una mano – scrive Anna- qui è davvero finito tutto per voi, si per voi, perché io e i miei colleghi, un altro lavoro lo troviamo. È ora che le vostre coscienze vengano sensibilizzate perché qui non va bene. Anziché pensare agli spritz, alle palestre, alle vacanze, cominciate a pensare che, potreste stare male e ritrovarvi un finto medico a curarvi”.