Tre piazze, tre stili diversi per Giuseppe Mainiero candidato sindaco civico, Raffaele Di Mauro del centrodestra e Maria Aida Episcopo candidata sindaca del campo largo progressista.
Prima del silenzio elettorale, il dubbio è tutto sulla partecipazione al voto, se supererà o meno il 60 per cento. Con una affluenza bassa, le 10 liste di Maria Aida Episcopo potrebbero anche raggiungere il 50 per cento più uno e vincere al primo turno, secondo molti osservatori. Sopra il 70 per cento di affluenza sarà di certo invece ballottaggio. Si sprecano i sondaggi clandestini in queste ore. La vera incognita restano i tre civici, Mainiero, Nunzio Angiola e Antonio De Sabato. Riusciranno ad erodere consenso ai due schieramenti partitici? E se sì, in quale misura? Mainiero toglie più voti a destra, tra suoi ex compagni di viaggio e di storia politica o al centrosinistra emilianista? L’ex meloniano ha tra i suoi sostenitori sia ex finiani sia esponenti di lungo corso del centrosinistra ulivista, dem e dipietrista, oltre che grillino.
In mezzo alle piastre del Candelaro al suo fianco oltre al suo tutor Antonio Tutolo si è presentato anche Massimiliano Arena, un tempo vicinissimo al vicepresidente della Regione Raffaele Piemontese e oggi annunciato come possibile assessore al welfare di un governo Mainiero della città.
“Il voto si deciderà nelle periferie. Qui forse non voteranno, sappiamo come si intercetta il voto qui. Chi dava 20 euro fu beccato qua vicino nel viale della scuola. O Foggia si prende sulle spalle l’idea di riscatto e smette di essere colonia di Bari che ci deve insegnare anche come raccogliere i rifiuti o non si salverà”, ha detto Mainiero. È arrivata anche una bombetta d’acqua quando ha fatto cenno ancora una volta a Saverio Cassitti.
“La città si è svegliata, loro hanno i loro clienti che andranno a votare. Ma noi al ballottaggio ci andiamo e poi sarà un’altra partita. Prima c’era una sinergia tra scuola e quartiere, dove c’era l’istituto d’arte adesso c’è il Sert”.
Arena dal suo canto ha ricordato la sua esperienza negli oratori e ha proposto l’educatore pedagogico domiciliare nelle case dei malavitosi di via Lucera e via San Severo contro le povertà educative.
Da Di Mauro in corso Vittorio Emanuele si è assicurato ancora una volta il contatto forte col governo meloniano.
L’attacco più forte è arrivato dal consigliere regionale Giannicola De Leonardis che fino all’ultimo ha rifiutato la candidatura a sindaco. Anche Di Mauro ha mostrato i muscoli come non mai in questa campagna. “Il concetto che vince è quello della squadra. Dobbiamo continuare a lottare anche nel silenzio elettorale. Il campo largo vuole il potere per il potere. Noi non abbiamo fatto le passerelle al mercato per i selfie o le passeggiate per il nulla solo perché siamo belli. Noi abbiamo preso impegni con i referenti del Governo. Avremo le porte aperte. Dovremo chiedere fiducia ai nostri cittadini. Vogliamo rispettare quel patto etico, vi chiedo fiducia per restituire l’orgoglio di essere foggiani, per la trasparenza, dobbiamo cambiare la narrazione, dobbiamo smetterla di farci dice che Foggia è sporca e cattiva. Vi chiedo fiducia, perché qui con me c’è il Governo Meloni, è la dimostrazione che abbiamo un rapporto. È un treno che non dobbiamo e non possiamo perdere. Non possiamo essere colonia di Bari. Non ho né padrini né padroni, ma ho tanti amici. Ho un governo dietro le spalle. Ho una visione di futuro, cose che gli altri non hanno. Perché pensano che il problema del quartiere ferrovia siano i piccioni. Vi chiedo di trasformare questa fiducia in consenso, per portare Foggia nel futuro”.
Positiva la ministra dell’Università Anna Maria Bernini. “Sono qui per dire un grazie a tutti i candidati di tutte le nostre liste che ci hanno messo la faccia. Non è facile farsi contare, è un atto di coraggio e d’amore. I territori parlano e dobbiamo dare il giusto peso, noi siamo insieme dal 1994. Noi ci crediamo e lo dimostriamo tutti i giorni. Raffaele ha una alternativa alla politica, ma ci crede e sta facendo politica per tutti voi. Le nostre radici comuni non si scinderanno mai. La mia prima anima è l’università, avete una università giovane e fortissima che ha scalato classifiche e avete il Conservatorio e l’Accademia”.

A Raffaele Fitto il compito finale di convincere un centrodestra la cui onda meloniana in città, soprattutto in alcuni quartieri popolari, è ancora imponderabile ma potrebbe essere una sorpresa.
“La scelta è facile, da una piazza si insulta e qui si danno proposte. Il Governo Meloni è una grande opportunità per questa realtà. Il nostro Governo ha fatto un provvedimento ad hoc con Caivano, dove la sinistra che governa da anni e si riempie la bocca ma non ha fatto nulla. C’è bisogno di maggiore sicurezza, e questo governo sta invertendo la rotta. È un governo che sta affrontando questioni fondamentali. Il Pnrr. La sinistra usa le risorse europee per acquisire il consenso. Foggia ha una chance, non dobbiamo solo spiegare che abbiamo una sinergia politica, saremo in linea con il governo Meloni. Abbiamo trasformato l’intera area del Mezzogiorno in una zona economica speciale, guardando ai settori fondamentali per Foggia. Noi abbiamo un’idea del Paese. Noi siamo una coalizione collaudata, ci saranno differenze di posizione, ma il centrodestra rappresenta un elemento di prospettiva e stabilità per 5 anni al governo. Che anche a Foggia si compia un atto importante, il centrodestra in Italia ha sempre vinto in questi mesi e oggi abbiamo un’altra possibilità per farlo”.
Dal Pd la leader Elly Schlein, per la quale si è spostata anche molta provincia al ritmo di “Bella Ciao”. Col fiato rotto la candidata sindaca. “Noi le abbiamo lette le osservazioni della relazione prefettizia che ti marchiano la carne. Dignità ed onore sono incisi nella nostra costituzione italiana che è stata scritta a più mani. Noi siamo una coalizione che è più di una maggioranza. Ci siamo ritrovati sempre con grandissima sintonia. Ci siamo abbracciati in ogni piazza. Noi abbiamo incontrato tutte le categorie sociali, anziani e parti datoriali. Abbiamo incontrato persone che sognano una cultura con un city branding. La vogliamo cambiare contro i guastatori di un sogno. Ci sarà un dialogo continuativo con i partner istituzionali a cominciare dalla Regione. Nelle altre piazze hanno promesso fondi e nuovi agenti. Pungoleremo nelle terga, dicono che sia una tosta e un po’ tosta posso dire di esserlo. Giuro di essere una stalker aggraziata. E lo faremo per voi. Che dirvi? Niente. Stasera non può che esservi l’ultima corda del cuore saltata”.
Appassionata la segretaria. “La destra appena arrivata al governo ha cancellato i fondi per gli affitti. Dobbiamo attrarre investimenti sani e usare ogni misura di contrasto alle mafie che sono un cancro. Serve che lo Stato arrivi prima del ricatto delle mafie, dobbiamo lavorarci insieme. Come fai a costruire un futuro nella precarietà? Non so cosa abbia questo governo contro il Sud ma bisogna fermare il progetto di autonomia differenziata e mi spiace che sia venuto un ministro che non sta spendendo i fondi per il Sud. Facciamo un ultimo sforzo. Il Pd vuole costruire coalizioni vincenti, i nostri avversari sono a destra non vogliamo perdere un minuto in polemiche. Rialziamo la testa, voi conoscete le strade di questa città, i suoi luoghi di cultura, i bar. Voi siete il manifesto più credibile per il cambiamento”.