Truffa da 100 milioni di euro nel settore del fotovoltaico. I finanzieri dei Comandi provinciali di Roma e Bolzano hanno dato esecuzione al decreto di sequestro conservativo ante causam per complessivi 99.096.751,34 di euro emesso dal presidente della Sezione Giurisdizionale per il Lazio della Corte dei Conti su richiesta della Procura Regionale per il Lazio della Corte dei Conti nei confronti di 61 privati, indebiti percettori – in qualità di rappresentanti legali di 49 società titolari di altrettanti impianti solari fotovoltaici – di contributi pubblici per la produzione di energia elettrica erogati dal Gestore dei Servizi Energetici – G.S.E. S.p.A..
Tra le persone coinvolte spuntano anche i Grieco di Cerignola della nota catena “Proshop”, proprietari della società calcistica Audace Cerignola, formazione militante in Serie C, raggiunti da un sequestro di circa 10 milioni di euro in totale.
Antonio Grieco sarebbe responsabile del danno pari ad euro 3.030.231,57 in qualità di legale rappresentante della Società Energia Fotovoltaica 4 società agricola a r.l. a socio unico, dal 17/10/2011 al 30/06/2022, società titolare del parco fotovoltaico n. 2 impianto 600069, e per avere sottoscritto la richiesta di erogazione incentivi al G.S.E. per lo stesso impianto; e responsabile del danno pari ad euro 2.364.277,39 in qualità di legale rappresentante della Società Energia Fotovoltaica 83 società agricola a r.l., dal 01/09/2012 al 30/06/2022, società titolare del parco fotovoltaico n. 18 impianto 600604, e per avere sottoscritto la richiesta di erogazione incentivi al G.S.E. per lo stesso impianto; per un totale complessivo pari ad euro 5.394.508,96.
Francesco Grieco, invece, sarebbe responsabile del danno pari ad euro 1.950.012,84 in qualità di legale rappresentante della Società Energia Fotovoltaica 60 società agricola arl dall’1 settembre 2012 al 30 giugno 2022, società titolare del parco fotovoltaico n. 4 impianto 600228, e per avere sottoscritto la D.I.A. per lo stesso impianto.
Infine Nicola Grieco, presidente dell’Audace Cerignola, responsabile del danno pari ad euro 2.393.845,56 in qualità di legale rappresentante della società Energia Fotovoltaica 84 società agricola a r.l. dal 23/01/2012 al 30/06/2022, società titolare del parco fotovoltaico n. 18 impianto 600576, e per avere sottoscritto la richiesta di erogazione incentivi al G.S.E. per lo stesso impianto.

La nota della Guardia di Finanza di Roma
Nel corso delle investigazioni erariali – delegate dalla Procura Regionale presso la Sezione Giurisdizionale della Corte dei conti per il Lazio e inizialmente oggetto di indagini penali nel cui ambito erano state accertate violazioni nell’ottenimento di incentivi statali per la produzione di energia elettrica da fonte solare mediante la realizzazione di impianti fotovoltaici su terreni agricoli siti nella regione Basilicata – i finanzieri hanno appurato che gli impianti beneficiari dei contributi statali erano stati costruiti in assenza di idoneo titolo giuridico autorizzativo e che i responsabili avevano anche ricorso all’artato frazionamento dei terreni e a prestanome.
A fronte dei profili di pregiudizio erariale emersi, i finanzieri hanno segnalato all’autorità giudiziaria contabile un nocumento erariale pari ad euro 99.096.751,34, corrispondente al quantum degli incentivi pubblici erogati da G.S.E. S.p.A. e indebitamente percepiti, fino al giugno 2022, dalle società titolari degli impianti fotovoltaici.
Per tale nocumento sono stati ritenuti responsabili a titolo doloso 61 soggetti nei cui confronti è stato notificato l’invito a dedurre e operato, su tutto il territorio nazionale, il sequestro conservativo ante causam dei beni mobili, immobili, disponibilità finanziarie e partecipazioni societarie, fino alla concorrenza del danno constatato.
Il provvedimento oggi eseguito è il risultato della trasversalità dell’azione ispettiva della Guardia di Finanza che, contando su poteri e competenze specifiche e di settore, rappresenta una vera e propria polizia della spesa pubblica, a costante tutela dei bilanci europeo, nazionale e locali e in piena collaborazione con l’autorità giudiziaria contabile e penale.
I russi
A parere degli investigatori, i fondi governativi sarebbero stati ottenuti attraverso un sistema di 49 società fittizie in realtà riconducibili tutte a un unico imprenditore, con la presenza nella lista dei presunti prestanome pure di un impresario russo. Sono queste le accuse che hanno portato il Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Roma a eseguire un sequestro nei confronti dell’uomo d’affari pugliese Pietro Ninivaggi e di altre 60 persone.
Tra questi – lo riporta ilfattoquotidiano.it – Igor Akhmerov, legale rappresentante della società Ens Solar Five Srl dal 12 maggio 2010 al 6 agosto 2012 e già coinvolto una decina d’anni fa in un’inchiesta simile portata avanti dalla Procura di Milano ma poi completamente assolto, in primo e in secondo grado, con formula piena. Akhmerov, si legge negli atti, è risultato “responsabile del danno erariale” di circa 1 milione di euro (983.392 euro) ma alle verifiche della Gdf risulta nullatenente. L’altro cittadino russo coinvolto nella vicenda è Andrey Seleznev, anche lui “nullatenente”.
La replica del legale
Sulla vicenda che coinvolge i Grieco è intervenuto il legale Michele Vaira: “In relazione alla notizia del sequestro conservativo disposto dalla Corte dei Conti di Roma precisiamo quanto segue. Gli investimenti in materia di energie rinnovabili della famiglia Grieco sono del tutto residuali rispetto al core business dell’azienda, e hanno come unica finalità quella di sostenere responsabilmente la green economy e contribuire alla transizione ecologica.
Rispetto all’indagine della truffa ai danni dello Stato, che vede indagati i presunti ideatori e i relativi prestanome, la famiglia Grieco riveste la qualità di persona offesa, avendo acquistato i parchi in assoluta buona fede, come stabilito da una recente sentenza irrevocabile del Tribunale di Milano. Il GSE, gestore dei servizi energetici, nell’ambito degli accertamenti sulla sussistenza di tutti i requisiti per l’accesso alle previste tariffe, non ha eccepito alcun rilievo”.
Poi conclude: “La famiglia Grieco esprime la propria fiducia nell’operato della Magistratura Contabile che potrà, così come quella penale, apprezzare la linearità della condotta della proprietà e della dirigenza del proprio gruppo aziendale”.
Seguici anche su Instagram – Clicca qui