Un piano del personale inadeguato potrebbe mettere a rischio i servizi sanitari della provincia di Foggia. Lo denunciano i sindacati (Cgil, Fpl, Cisl e Uil) con una nota, dopo la mancata risposta della direzione generale alle istanze inoltrate anche in Prefettura.
“Dispiace constatare ancora una volta che a tutt’oggi – scrivono in una nota a firma Ricucci, Perulli e Giorgione -, nonostante la richiesta di aggiornamenti e informazioni dell’Ufficio di Gabinetto della Prefettura di Foggia dell’1 agosto scorso, prot. 52089, del dichiarato stato di agitazione del personale del Policlinico di Foggia, alle scriventi non è pervenuta nessuna convocazione da parte della direzione strategica del Riuniti. Confermiamo lo stato di agitazione del personale del Policlinico di Foggia comunicato al Prefetto di Foggia in data 20 luglio 2023 e si attiveranno per organizzare una mobilitazione di protesta del personale dipendente giorno 25 settembre davanti alla sede della direzione generale. La manifestazione di protesta sarà anticipata da una conferenza stampa”.
Cgil Fpl, Cisl Fp e Uil Fpl tornano a ribadire che “si è contestato un PTFP presentato dall’Azienda ritenuto inadeguato nei numeri e nei profili professionali previsti, per garantire oggi e per il futuro l’assistenza sanitaria necessaria alla popolazione della provincia”.
“Il perdurare di questa situazione – proseguono – sta determinando quotidianamente un grave e inaccettabile disagio degli operatori del Policlinico di Foggia nello svolgimento dell’attività dei servizi e unità operative per la necessaria assistenza sanitaria agli utenti. Una mancanza di rispetto inaccettabile nei confronti dei sindacati, e fatto ancora più grave è la mancanza di rispetto nei confronti dei lavoratori che rappresentiamo e di tutti i dipendenti del Policlinico. Si sollecitano, inoltre – concludono -, gli organi istituzionali regionali ad intervenire in modo risolutivo nei confronti della direzione strategica e della dirigenza. Sebbene le relazioni sindacali sono venute meno restiamo sempre disponibili a ritrovare un percorso di relazioni tra le parti improntato sulla correttezza e buona fede che ci ha sempre distinto e che continueremo a fare, se vi sono le condizioni, con la direzione del policlinico”.