Si rafforza il gruppo anti Amiu a Foggia. WWF, Circolo Gaia Legambiente, Fareambiente Puglia e Comitato Passo Breccioso si aggiungono a Centro Studi Naturalistici onlus, Co.N.Al.Pa., la Società Civile di Foggia, Konsumer Italia di Foggia e Italia Nostra di Foggia per denunciare lo scarso stato dell’igiene pubblica in città.
Facendo seguito a precedenti esposti, cittadini e associazioni tornano a parlare della crisi sanitaria a seguito della situazione della raccolta e smaltimento dei rifiuti. “L’attuale situazione della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani, innanzitutto, non può essere descritta quale emergenza. I presupposti per il ‘blocco’ dei conferimenti erano noti, alla luce di quanto dichiarato dai responsabili dell’impianto di Marcegaglia, da almeno sei mesi. In sei mesi l’attuale governance di Amiu, unitamente a quella di Ager, non ha individuato soluzioni alternative per la chiusura del ciclo, costringendo la cittadinanza, i lavoratori, gli autotrasportatori, a sopportare una situazione insostenibile, aggravata dal caldo torrido”.
Secondo chi scrive, “l’inadeguatezza e l’incapacità (o, peggio, la precisa volontà) della governance di Amiu di affrontare una sicura emergenza in tal modo merita le opportune risposte da parte dell’autorità giudiziaria, che potrà verificare eventuali ipotesi di reato, e da parte dell’autorità amministrativa. Abbiamo appreso, in una recente intervista rilasciata dal commissario Cardellicchio, che Amiu sarebbe stata multata di circa 70.000 euro per ‘il mancato lavaggio dei cassonetti’. Tale risposta appare del tutto inadeguata. La penale è risibile dal punto di vista ponderale, per una omissione perdurante da dieci anni, e che non è certamente tra le più gravi tra quelle platealmente commesse da Amiu”.
Le associazioni poi affondano: “Ribadiamo l’omessa sostituzione dei cassonetti non a norma (che rappresentano la metà di quelli presenti); l’omesso lavaggio delle sedi stradali, sistematicamente invase da avanzi di sacchetti di immondizia; omessa attivazione Centro di Raccolta Via Gramsci / Via Kennedy (doveva essere pronto a dicembre 2022); omessa attivazione del servizio ‘porta a porta’ per le utenze non domestiche; mancata assunzione autisti e assunzione di soli 24 operatori; mancata informazione alla cittadinanza e sensibilizzazione sulla raccolta differenziata; mancata rimozione di discariche abusive; omessa attività di disinfestazione e derattizzazione del territorio comunale (ci risulta che da cinque mesi mancano addirittura i prodotti per eseguirla); omesso o comunque non puntuale lavaggio degli automezzi. Di fronte a tale mole di gravi inadempienze, ciascuna meritevole di pesanti penali (o addirittura di acquisto diretto dei cassonetti in danno di Amiu), sarebbe auspicabile il licenziamento in massa di tutti gli amministratori, da sostituire con persone capaci, competenti e trasparenti”.
Poi si passa al piano industriale di Amiu. “A distanza di sei mesi dal rinnovo dell’affidamento, il piano industriale ha rivelato la sua evanescenza – spiegano le associazioni nell’esposto -. L’obiettivo del 35% di raccolta differenziata non appartiene alla categoria dei sogni, ma a quella dei raggiri. Tanto è vero che – al netto della loro effettiva idoneità a raggiungere tali percentuali – non è stata ancora bandita la gara per l’acquisto dei cassonetti ‘intelligenti’. Né, come già detto in precedenza, Amiu sembra voglia dotare la città di cassonetti – sebbene non intelligenti – quantomeno a norma. È opportuno, a questo punto, e con la massima urgenza, interrompere questo sperpero di denaro pubblico e riflettere seriamente sull’opportunità di conferire incarico a consulenti indipendenti di comprovata esperienza di valutare la congruità del prezzo che il Comune di Foggia paga ad Amiu. Tale valutazione, effettuata a suo tempo (a quanto pare con la stessa collaborazione di Amiu) da un’inesperta dirigente del Comune di Foggia, è stata smentita dai fatti. Amiu non possiede mezzi, organizzazione, cultura aziendale per svolgere il suo compito in modo minimamente accettabile. Ci sono senza dubbio gli estremi per riconsiderare radicalmente le scelte compiute alla fine del 2022 dalla Commissione sulla base di inesistenti convenienze per la città, che oggi è costretta a vivere in uno stato di assoluta indecenza”.
Infine, la gestione di Passo Breccioso: “Nell’esposto originario del 10 gennaio 2023 esponevamo la situazione paradossale dell’impianto TMB di Passo Breccioso, i cui costi erano a totale carico del Comune di Foggia e i ricavi a beneficio di Amiu (di cui il Comune di Foggia possiede una quota del 21,87%: ‘La gestione del TMB dal 2013 è stata affidata ad Amiu, che sin dai primi tempi ha imposto al Comune una tariffa (48,70€ / ton) per il trattamento dei Rifiuti indifferenziati, per coprirne i costi di gestione (circa 3 Ml di €). In quell’impianto di TMB venivano però, all’inizio, trattati solo i rifiuti di Foggia (circa 60.000 ton/anno). Dal 2015 giugno al nostro impianto sono stati trattati i rifiuti di tutta la provincia e di alcune realtà della BAT (altre 90.000 ton./anno). I costi di gestione dell’impianto dal 2015, soprattutto per il personale, sono sempre stati posti a carico del solo Comune di Foggia e quindi dei suoi cittadini, mentre gli utili di gestione venivano riportati come tali in contabilità generale, senza stornare e restituire i costi pagati dal Comune di Foggia. I ricavi sono divisi poi con i dividendi a fine anno con le quote di partecipazione, il 21,87% a Foggia e il 78,13% a Bari. Portandone un utile, solo per uno dei due enti partecipanti e cioè Bari. La gestione dell’impianto di multiselezione delle frazioni merceologiche raccolte in maniera differenziata, annesso all’impianto di ‘biostabilizzazione’ dei rifiuti sito in località Passo Breccioso è stato affidato a Amiu spa, in via temporanea (come da contratto provvisorio del 29/01/2013 all’art. 1 punto 2 comma 2), la cui entrata in funzione era condizionata al ripristino della funzionalità da parte del Comune di Foggia’. (Esposto del 10 gennaio 2013). È dato leggere, nel contratto di affidamento in house, firmato il 14 marzo 2023 e pubblicato solo nel mese di luglio 2023 all’articolo 12”.
ART.12 IMPIANTO DI BIOSTABILIZZAZIONE
1. L’Amiu Puglia S.p.A. assume la gestione dell’impianto di Biostabilizzazione in Località Passo Breccioso corrispondendo al Comune di Foggia un canone congruo restando a suo carico tutte le spese di manutenzione delle strutture oltre a quelle di gestione, manutenzione, ammortamenti degli impianti per l’erogazione del servizio.
2. Per la disciplina in ordine alla concessione dell’impianto e alla giusta determinazione del canone di cui al precedente punto 1, si fa rinvio a separato provvedimento da adottarsi entro e non oltre giorni 90 dalla sottoscrizione del presente atto, tenuto conto delle previsioni di cui al vigente regolamento comunale sulla gestione degli immobili comunali, fatta salva la disciplina dell’affidamento della gestione dell’impianto di cui alla legge regionale n. 20/2016.
“Non si può non rimanere basiti nel leggere, in un contratto teso a regolare dettagliatamente le reciproche obbligazioni tra i contraenti, a proposito di un canone per la gestione di un impianto, un aggettivo in luogo di un numero.
Il comma 2 del medesimo articolo rinvia a ‘un successivo provvedimento’ (non si comprende se di natura negoziale o amministrativo) per disciplinare la concessione dell’impianto e la giusta determinazione del detto canone.
Come ampiamente immaginabile, tale provvedimento non è stato ancora adottato, e pertanto si continua a consentire la gestione di un impianto pubblico della Città di Foggia senza percepire alcuna somma.
È opportuno che l’amministrazione comunale provveda con immediatezza a regolamentare la concessione in gestione dell’impianto – concludono cittadini e associazioni -, per evitare il protrarsi della situazione di indeterminatezza che perdura da oltre dieci anni, con enormi danni erariali”.