“Apprendiamo con sgomento, ma senza stupore, i drammatici fatti che si stanno verificando presso l’impianto TMB di Passo Breccioso”. Inizia così il comunicato de “La Società civile” e dei firmatari degli esposti sull’Amiu.
“Le interminabili code di camion rifiuti lì bloccati per decine di ore sono l’emblema di un vergognoso sistema di gestione dei rifiuti che non ha mai funzionato, non può funzionare e non deve funzionare, per come è stato ideato. Per noi associazioni, come per i sindaci della Capitanata, tutto ciò rappresenta una triste ricorrenza, specialmente nel periodo estivo. Una reiterazione dello stesso copione, sempre uguale. L’emergenza rifiuti a Foggia è la normalità, è l’ordinario quadro fatto di gravi inefficienze di servizio, programmazioni fallimentari, mancanza di investimenti, gestioni opache ed assenza totale di trasparenza e – soprattutto – di controlli. Interni ed esterni”.
E ancora: “Poi ci sono le ir-responsabilità. Come al solito, all’esplosione della inevitabile crisi sistemica, è partito il balletto delle accuse, delle scuse e del rimbalzo di responsabilità. Un teatrino triste per scrollarsi di dosso le colpe e gli effetti drammatici sulle comunità locali. I comunicati di Amiu Puglia sul disservizio sono un copia-incolla asettico. In teoria oggi, con il nuovo contratto di servizio firmato a marzo, dovremmo essere protetti da una carta dei servizi, da degli standard qualitativi e quantitativi e da una serie di obblighi e penali. Niente di più astratto. Questo contratto non è stato ancora reso pubblico e non ci è permesso di verificarne il rispetto. Ad esplicita richiesta di accesso agli atti non abbiamo ricevuto mai risposta. Non ci risulta, comunque, che fino ad ora il Comune abbia effettuato contestazioni o sanzionato l’Amiu per le mancanze e inefficienze. Nemmeno per quelle più vistose (e da noi segnalate), come ad esempio le condizioni dei cassonetti, metà dei quali sono vecchi, rotti e addirittura privi di coperchio. E che non vengono mai sostituiti. Viviamo in una situazione di costante e grave violazione dello Stato di Diritto. Se non si trattasse di Foggia, periferia d’Italia, sarebbe un caso nazionale da Tg1. Invece si continua ad insabbiare il tutto nelle strade dissestate di Passo Breccioso. Inevitabilmente, l’emergenza rifiuti si è già trasformata in emergenza ambientale e igienico-sanitaria con blatte e topi che infestano la città. Il tutto aggravato dall’emergenza idrica perdurante, che rappresenta un qualcosa di inaudito ed inaccettabile”.
Poi concludono: “A questa realtà si aggiunga la grave violazione dei diritti dei lavoratori stessi di Amiu e dei camionisti letteralmente sequestrati sotto il sole e senza servizi. Una vergogna senza fine e senza risposte se non quella oggettiva dei dati della raccolta differenziata, finalmente ripuliti da artifici e falsità, che mostrano l’imbarazzante risultato del 15%. Da questo numero si genera ogni conseguente problema. Il ciclo dei rifiuti non si chiude, non può chiudersi, per la straripante presenza di rifiuti indifferenziati. Possiamo convenire sul fatto che Amiu non sia il primo responsabile dell’attuale situazione. Il primo responsabile, infatti, è chi ha deciso – contro ogni legge, opportunità ed evidenza – di affidare il servizio per altri nove anni a chi ha dimostrato di non esserne strutturalmente in grado”.