Un’azienda pugliese lancia sul mercato una ‘camicia intelligente’ e vola a Roma insieme a stilisti internazionali. Gest, la camiceria nata sul Gargano e che utilizza un’intera filiera di cotone bio made in Puglia, parteciperà infatti alla quarta edizione del Phygital Sustainabilty Expo, il primo ed unico evento in Italia esclusivamente dedicato alla transizione ecosostenibile dei brand di moda e di design, organizzato da Sustainable Fashion Innovation Society che si terrà a Roma il 5 e 6 luglio presso il complesso archeologico dei Mercati di Traiano – Museo dei Fori Imperiali.
LA CAMICIA INTELLIGENTE
Oltre ad un’innovativa ‘sfilata narrata’ in una location unica al mondo, Gest presenterà in anteprima mondiale Id-Shirt, la prima camicia interattiva. Non è soltanto un capo d’alta sartoria che ama la natura ed è un’alternativa sostenibile e responsabile alla Fast Fashion: Id-Shirt è infatti frutto di una tecnologia intelligente che permette alla camicia di comunicare con chiunque, dato che può contenere biglietto da visita, curriculum, immagini, dati aziendali, filmati e foto, che vengono visualizzati da chi si trova nelle vicinanze senza alcun tipo di spreco. Il tutto è ovviamente resistente ai lavaggi, anche ad alte temperature. Quanto dura un biglietto da visita cartaceo? Pochi secondi, perché una volta ricevuto e memorizzato, viene buttato via. Niente più spreco di carta, invece, con Id-Shirt, che trasferisce i dati direttamente sul telefonino o sul tablet di tutti coloro ne vogliano fare uso.
COTONE PUGLIESE
Il cotone di Gest è coltivato interamente in Puglia, in campi biologici, senza alcun uso di prodotti chimici dannosi per l’ambiente, le falde acquifere, le persone e gli animali. Nessun pesticida, perché si tratta di un dono della natura che deve essere tutelato e valorizzato. Quella del cotone pugliese è una tradizione che pareva essersi smarrita, ma Gest l’ha riportata in vita con una visione lungimirante ed ecosostenibile.
Dopo la raccolta, il cotone viene ginnato, cioè sgranato e successivamente filato e tessuto in Puglia, dove sapienti mani forgiano camicie d’autore con un valore aggiunto: i particolari. Id-Shirt viene infatti ripassata a mano, prima di essere confezionata e commercializzata da manodopera del posto.
COS’È GEST
Nel 2019 die imprenditori garganici, Michele Steduto e Pietro Gentile, decidono di entrare nel mondo dell’abbigliamento e di produrre camicie di alta sartoria. Si tratta di un’attività assolutamente pionieristica sul promontorio pugliese, ma i due imprenditori sanno il fatto loro: grazie al know how e alla tecnologia, creano camicie di alta sartoria, con numerosi passaggi a mano e con tessuti pregiati. Un prodotto riuscito. Ma Pietro e Michele non hanno alcuna intenzione di sentirsi arrivati, nonostante i primi successi e il gradimento delle loro produzioni. Durante il lockdown, infatti, decidono di produrre da soli le materie prime, quel cotone che in Italia nessuno coltiva, ma che all’estero rappresenta una buona fonte di reddito. Si procurano i semi e avviano una coltivazione sperimentale su 3 ettari di terreno tra San Marco e San Severo. Il prodotto si fa vedere presto ed è di buona qualità, le loro camicie Gest – questo l’acronimo che dà nome all’azienda – iniziano a piacere davvero a chi le indossa.
Nel 2021 la seconda produzione è entusiasmante e soprattutto vede un prodotto totalmente biologico. I due garganici sono inarrestabili ed entrano in contatto con il prestigioso Gruppo Albini, che dalla provincia di Bergamo fornisce di tessuti le più grandi case di moda italiane e internazionali. Nel 2022 gli ettari di coltivazione aumentano e diventano 50, sempre tra Gargano e alto Tavoliere. La varietà sperimentata è la Blue Seed, varietà ma fibra lunga e coltivata negli stati caldi americani, come Arizona e Texas. Il clima della Capitanata si rivela ideale e la fibra raccolta è ottima. È la svolta della svolta. Alla blue seed vengono affiancate varierà greche e turche, che in provincia di Foggia trovano un ambiente ideale.
Quest’anno la coltivazione è arrivata a ben 100 ettari di cotone in Capitanata e si sta pensando di realizzare un impianto di prima lavorazione per chiudere tutto il percorso italiano senza spostare neanche un grammo di cotone.