Costante l’impegno della Compagnia Carabinieri di Cerignola nel contrasto dei fenomeni criminali che interessano il territorio cittadino ed anche quello dei 9 comuni di diretta competenza. Dimostrazione di ciò sono difatti i dati registrati nel primo quadrimestre dell’anno in corso, dai quali si evince che, da inizio anno e fino alla prima metà di aprile, sono stati operati dai militari dell’Arma 84 arresti, sia in flagranza di reato che su provvedimenti della Magistratura foggiana. Gli arresti in flagranza di reato, in particolare, sono il naturale risultato dell’assiduo controllo del territorio posto in essere da tutti i Reparti che fanno direttamente capo al Comando Compagnia Carabinieri di Cerignola, soprattutto la Sezione Radiomobile e le singole Stazioni Carabinieri che, costantemente, monitorano il territorio attraverso le numerose pattuglie svolte, distribuite in diverse fasce orarie, al fine così di prevenire i vari fenomeni criminali, contrastando soprattutto quelli predatori, di diretta percezione da parte della cittadinanza. Nell’ultimo mese, i reati maggiormente perseguiti sono stati lo spaccio di sostanze stupefacente, la ricettazione ed il riciclaggio di veicoli rubati. Per quest’ultimo aspetto, tra l’altro, da inizio anno, sono stati recuperati dalla sola Arma dei Carabinieri ben 288 autovetture provento di furto, alcune di queste tra l’altro già cannibalizzate.
Il primo ad essere stato arrestato ad inizio mese è stato un 35enne, che è stato sottoposto a perquisizione da personale “in borghese” della Sezione Operativa. Già notato comportarsi in modo sospetto, una volta fatto oggetto del controllo di P.G., è stato trovato in possesso di 150 grammi di marijuana, 5 di hashish e materiale per il confezionamento in dosi custodito all’interno di un capannone di suo esclusivo uso. Sottoposto agli arresti domiciliari, l’arresto dei carabinieri è stato poi convalidato dall’autorità giudiziaria competente. Per lui obbligo di dimora.
In seguito, un cerignolano 28enne, che i carabinieri della Sezione Radiomobile hanno fatto oggetto di perquisizione d’iniziativa, intrapresa specificatamente grazie ad un’intuizione investigativa, a causa di alcuni insoliti movimenti percepiti presso la sua dimora, è stato trovato in possesso di 44 grammi circa di hashish, 15 di marijuana, 2 di cocaina, il tutto suddiviso in 60 dosi, pronte per il successivo smercio al dettaglio. Il giovane è stato dunque tratto in arresto e ristretto poi agli arresti domiciliari. Provvedimento restrittivo, quest’ultimo, applicato infine anche quale misura cautelare, dopo il giudizio di convalida, da parte dell’autorità giudiziaria competente.
Intorno alla metà del mese, inoltre, due fratelli rispettivamente di 22 e 35 anni, noti alle forze dell’ordine, nel corso di un servizio di pattugliamento delle aree rurali, sono stati colti mentre smontavano una Fiat Tipo asportata a Bari alcuni giorni prima. Arrestati dunque per riciclaggio, entrambi sono stati condotti presso la Casa Circondariale di Foggia. L’arresto è stato poi convalidato e i due sono stati quindi sottoposti alla misura cautelare dei domiciliari.
In ultimo, pochi giorni fa, la Sezione Radiomobile, insospettita dall’atteggiamento di un giovane poco più che ventenne, nel corso di un controllo su strada, lo ha bloccato e controllato, rinvenendo sui sedili posteriori dell’autovettura da lui condotta un chilo di hashish. È stato quindi arrestato e condotto nel carcere di Foggia. L’arresto dei carabinieri è stato poi convalidato ed è stata applicata la misura cautelare degli arresti domiciliari.
Gli altri arresti eseguiti sono stati il risultato di ordinanze di custodia cautelare scaturite da pregresse attività e di un assiduo controllo delle misure in atto nei confronti di soggetti già sottoposti a provvedimenti restrittivi, le cui violazioni, opportunamente segnalate, hanno portato ai previsti successivi aggravamenti. Infine, la Stazione carabinieri di Cerignola, dopo assidue ricerche, ha eseguito cinque ordini di carcerazione a carico di altrettante persone che hanno riportato sentenze definitive di condanna.
“In ultima analisi va precisato che la posizione delle persone arrestate e deferite in stato di libertà è al vaglio dell’autorità giudiziaria – riportano i cc in una nota stampa – e che le stesse non possono essere considerate colpevoli sino alla eventuale pronuncia di una sentenza di condanna definitiva”.