Un gemellaggio dai Monti Dauni al Gargano. Monteleone e Carpino insieme per valorizzare il territorio

Il piccolo paese del Subappennino, il più alto di Puglia, ospiterà la comunità garganica

Il 19 marzo si celebra la Festa del papà nonché di San Giuseppe, un santo molto amato in Italia, padre putativo di Gesù. In questo giorno, religiosità e tradizione popolare si fondono creando un mix affascinante di riti che si tramandano da generazioni. La corrispondenza tra questa ricorrenza e la data riservata dalla liturgia cristiana al Santo sposo di Maria non tragga però in inganno: la festa ha in realtà origini molto più remote, e affonda le radici nei riti arcaici di fertilità della Terra celebrati da pastori e contadini in prossimità dell’equinozio di primavera: essi accendevano grandi falò propiziatori per aggraziarsi le forze della natura in vista della primavera, stagione dei raccolti e simbolo di rinascita. “Su queste celebrazioni agrarie, dal quindicesimo secolo in poi si innestò la celebrazione cristiana di San Giuseppe, padre di Gesù, l’umile falegname più volte in fuga, perseguitato e respinto, eletto protettore degli artigiani e dei poveri. Il 19 marzo diventò così la giornata dedicata anche ai poveri e ai viandanti, durante la quale le famiglie comunitariamente preparavano da mangiare e invitavano i più derelitti, tradizione che si perpetuò nei secoli per arrivare fino al 1968, quando diventò anche la festa laica del papà”.

Monteleone, il paese più alto della Puglia, non si sottrae a questa ultracentenaria tradizione. Il borgo dei murales e della rivolta del pane, terra ricca di storia e ospitale, punto di incrocio delle vie di collegamento tra la Campania e la Puglia, tra il Mar Tirreno e il Mar Adriatico, attraversato un tempo dalla via Herculea, biforcazione dell’antica via traiana, oggi ospita la comunità di Carpino. Il gemellaggio fra la Pro Loco di Monteleone e quella di Carpino, sostenuto dalle due amministrazioni comunali, punta a fare rete e creare nuove opportunità di interscambio culturale, a valorizzare e far conoscere i territori. “I giovani musicisti animeranno le strade del borgo delle “Leonesse di Puglia” con i canti d’amore della tradizione carpinese, di cui loro sono gli eredi legittimi. Lo scambio culturale tra le due realtà della provincia di Foggia, dunque, inizierà alle prime ore del mattino e continuerà per l’intera giornata”. Dall’accensione del falò previsto intorno alle ore 19,30 sino a tarda notte, la piazza centrale della sonnacchiosa cittadina dauna sarà un laboratorio di musica e di sapori.

“Sarà possibile degustare le pietanze tipiche locali, preparate dai soci della Pro Loco di Monteleone e il pancotto alla carpinese, condito con olio extravergine d’oliva, preparato e offerto dai soci della Pro Loco di Carpino”. La serata sarà allietata da Ciro Iannacone e dalla sua band. L’obelisco del ‘500, la casa comunale, le dimore signorili, il murales in onore delle rivoltose, i portali in pietra e il monumento ai caduti di Vito Pardo faranno da cornice all’evento. Il falò delle due comunità non è altro che un evento creato per permettere alla comunità di riunirsi per cantare, suonare, ma soprattutto per stare insieme e divertirsi. La pira di legno, il gran Falò di San Giuseppe si erge in uno spazio, quello spazio che rappresenta un incontro di civiltà e di popoli, di tradizioni.



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