“Analizzando i dati dell’incidentalità mortale a livello comunale, riportati nel Rapporto 2021 dell’Asset sugli incidenti stradali in Puglia è stato possibile rilevare che l’anno scorso il maggior numero di sinistri mortali è stato rilevato nei territori ricadenti nel comune di San Severo e Bari con 10 sinistri mortali, seguiti dai comuni di Foggia e Taranto con 7 sinistri, e a seguire nella provincia dauna a Cerignola con 5 sinistri e 4 a Manfredonia. Tale dato drammatico di per sé, insieme agli altri legati alla lesività e gravità incidentale, rende agghiacciante il posizionamento di Foggia al primo posto tra le provincie pugliesi nel 2021. E, nel 2022, continuiamo a registrare gli incidenti mortali e/o gravi a Foggia”. Lo affermano nella Giornata in ricordo delle vittime della strada gli ex consiglieri comunali Pasquale Cataneo, Giuseppe Pertosa e Nicola Russo che, stavolta, pongono in risalto la mancanza e/o inadeguatezza delle azioni di contrasto da parte di Comune e Anas all’alta incidentalità stradale che fa di Foggia la seconda città del Mezzogiorno, dopo Catania, in una recente classifica 2022 su dati 2020. E, passando al 2021, purtroppo è confermato lo spaventoso trend negativo foggiano.
“Occorrono iniziative volte a rafforzare la sicurezza stradale e la prevenzione in ogni campo – proseguono -, ponendo fine ai mancati interventi, ai comportamenti arroganti e alla trasgressione delle regole, per rendere giustizia alle vittime e ai loro familiari. Nessuno deve perdere vita e salute sulle strade dei nostri Paesi, dei nostri territori, delle nostre città: che il ricordo si trasformi in una proposta concreta di cambiamento. Non si tratta di dedicare soltanto un giorno alle vittime ma – evidenzia la triade – è indispensabile quindi sollecitare le istituzioni, in questo caso la Commissione Straordinaria, la Prefettura, la Provincia e l’Anas, a promuovere ogni iniziativa utile a migliorare la sicurezza stradale, ma anche i cittadini, per una maggiore attenzione alla guida, affinché nessuno perda vita e salute sulle nostre strade”.
Come esplicitato nell’ultimo rapporto Aci-Istat sull’incidentalità stradale le maggiori cause sono 1) distrazione o andamento indeciso (15,4% del totale); 2) mancato rispetto di precedenza o semaforo (il 14,3%) e velocità troppo elevata (il 10%), a seguire 4) “manovre irregolari” (il 7,9%) e mancato rispetto della distanza di sicurezza (7,1%). A ciò si aggiungono come concause l’illuminazione carente, il manto stradale sconnesso, segnaletica orizzontale come le strisce pedonali assenti, il mancato rispetto del codice della strada con l’uso del cellulare e il mancato utilizzo delle cinture.
Maura Di Salvia: “Troppe vittime in Capitanata: manca educazione alla guida”
“Questa giornata non la celebreremo perché si onora il ricordo delle Vittime della Strada solo quando viene fatto il possibile per ridurre il numero degli incidenti stradali e delle sue vittime. È un quotidiano bollettino quello dell’incidentalità stradale. Troppe vittime in Capitanata: manca educazione alla guida sicura intesa come educazione civica”. Lo afferma Maura Di Salvia, presidente dell’Organizzazione di Volontariato Michele Di Salvia.
Gli appelli fatti dall’Organizzazione Michele Di Salvia alle Istituzioni preposte sono rimasti inascoltati. “L’incidentalità stradale è una piaga sociale che riguarda la Comunità: ogni Vittima non è solo un Figlio, un Genitore, un Fratello, un Amico che viene strappato via ai suoi affetti ma rappresenta il dolore della società civile. Fino a quando, ognuno nelle proprie competenze, non si adopererà affinché ci sia una costante campagna di educazione stradale e di guida sicura e responsabile, non raggiungeremo l’obiettivo”.
Poi conclude: “L’Organizzazione di Volontariato Michele Di Salvia, nel ricordo di Michele e di tutte le Vittime della Strada, continuerà ad operare per contribuire a ridurre l’incidentalità stradale. Ci impegneremo a chiedere l’istituzione di un Comitato Tecnico Scientifico in materia di sicurezza stradale ed, al Governo, delle progettualità concrete atte a rivolgersi alle giovani generazioni per promuovere comportamenti responsabili alla guida”.
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