La procura di Lecce ha chiesto il rinvio a giudizio per l’ex assessore regionale Salvatore Ruggieri (ai domiciliari da luglio) e altre 22 persone indagate nell’inchiesta “Re Artù”. A firmare la richiesta, il pubblico ministero Alessandro Prontera. L’udienza preliminare si terrà dinanzi al gup Sergio Tosi il prossimo 19 dicembre presso l’aula bunker del carcere Borgo San Nicola. Nell’inchiesta sono stati coinvolti, e risultano indagati, l’ex direttore generale dell’Asl Lecce Rodolfo Rollo, il sindaco di Scorrano Mario Pendinelli, ex consigliere regionale, e l’ex sindaco di Otranto Pierpaolo Cariddi, in carcere insieme al fratello Luciano nell’ambito un’altra vicenda giudiziaria. Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di corruzione, abuso d’ufficio, traffico di influenze illecite e falso ideologico in atti pubblici.
Sono diverse le vicende nelle quali si sono imbattuti i militari della Guardia di finanza di Otranto. Nell’inchiesta emergerebbe l’interesse di Ruggeri per facilitare la procedura finalizzata all’esercizio da parte della società I Giardini di Asclepio di un centro di procreazione medicalmente assistita, in cambio della promessa di una sua compartecipazione al 30 per cento.
Nelle carte dell’inchiesta trova spazio anche il filone che riguarda le presunte irregolarità amministrative per i lavori di ripristino dell’arenile del lido Atlantis di Otranto, di proprietà di Ruggeri, filone nel quale è indagato con l’accusa a di falso ideologico l’ex sindaco Cariddi, sospeso dalla carica di primo cittadino per effetto della legge Severino.
E ancora, oltre all’ex assessore erano finiti ai domiciliari anche il subcommissario dei consorzi di bonifica Antonio Ermenegildo Renna, che si è visto revocare l’incarico dalla giunta regionale dopo l’arresto; l’ex consigliere regionale Mario Romano ed il figlio Massimiliano.