In mezzo alla monnezza che ricopre di liquami i marciapiedi, si rincorrono le voci più strampalate sulle prossime amministrative del Comune di Foggia. Per le elezioni del 2023 è noto che il governatore Michele Emiliano cerchi e pretenda l’alleanza tra i pentastellati e il Pd, per creare un campo larghissimo. I 5 Stelle si starebbero attivando in tal senso. Secondo più di una indiscrezione già per la candidatura al collegio uninominale del Senato i parlamentari e in particolare Giorgio Lovecchio cercavano volti nuovi, tra imprenditori e professionisti, da collocare in prima linea dentro il Movimento.
Stando a rumors di Palazzo, il designato, scartata l’ipotesi del meridionalista Pino Aprile, potrebbe essere qualche importante imprenditore locale ma al momento Lovecchio, contattato dalla nostra testata, nega questa ipotesi. In ogni caso, nel Movimento la possibile candidatura di un industriale non scalderebbe i cuori dei pentastellati più fervidi. Un’altra ala, infatti, preferirebbe l’impegno di Giuseppe Mainiero che già nel 2019 avrebbe tentato di convincere Rosa Barone ad un’alleanza. Oggi i tempi, forse, sono maturi, sebbene il commercialista ex meloniano in un post social rinvii al mittente la suggestione emilianista. Ecco cosa ha scritto.
“Negli ultimi giorni, mentre ero in studio a lavoro mi giungevano voci di gente “affaccendata”, preoccupata di una mia eventuale “investitura” come candidato sindaco.
Voglio rassicurarli, non è mia intenzione “imporre” la mia persona, ho messo a disposizione di alcuni amici – che ritengo essere meritevoli interlocutori – la mia esperienza, la mia competenza, la mia passione, il mio sogno. Capisco che la cosa possa preoccupare chi – ininterrottamente – per oltre vent’anni ha saccheggiato la nostra Città, ma non fatevene una malattia. Non sarò candidato ad ogni costo, lo feci nel 2019 per dare testimonianza concreta di un impegno civile che ha tentato, in assoluta solitidune, di fermare la corsa verso il precipizio. Ho pagato un “prezzo politico” pesante, ma lo rifarei.
Nessun rimorso, nessun rimpianto! Ho voluto testimoniare che la Politica non è una cosa indistinta da chi la interpreta. In Politica servono Uomini e Donne con la “schiena dritta”, e quella la riconosci subito. Oggi Foggia è nel baratro del degrado più assoluto, lo è per colpa di tutti, mi ci metto anche io, perchè se la gente in passato non ha capito nelle “mani” di chi metteva la Città, sono stato io a non essermi spiegato bene. Evidentemente la troppa passione e dedizione ha avuto l’effetto contrario, l’intransigenza ha spaventato. Oggi siamo in una fase diversa, Foggia ha un ultimo treno – a mio avviso – da prendere, il treno del Riscatto, della Rinascita, e non sarò certo io ad impedirlo.
Sono a disposizione, resto a disposizione ma per Foggia ed i Foggiani, non certo per rassicurare quegli “ambienti” economici e pseudo culturali che negli ultimi 8 anni hanno celebrato il “sacco di Foggia”.
Foggia deve fare una scelta di campo, dicendo da subito qual è l’Idea di Città, quale modello di governance, quali gli asset da promuovere per il suo sviluppo economico, sociale e culturale.
Urbanistisca, Asi, Partecipate, Concessioni, Attività economiche, Servizi sociali, Comando di Polizia Locale, Cultura sono i settori sui quali intervenire con decisione, dove senza tentennamenti tracciare radicale discontinuità. Scelte limpide e alla luce del giorno, che individuino da subito i “portatori di interessi” compatibili con questa Idea di Città. I “prenditori”, da non confondere assolutamente con gli imprenditori, prendano atto che una stagione è finita, che non c’è più nulla da rubare purtroppo e drammaticamente per la Città.
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