La Camera di Commercio di Foggia si è costituita parte civile nel processo denominato “Omnia Nostra” al fine di tutelare l’integrità del tessuto economico e le potenzialità di sviluppo del territorio. Nell’udienza preliminare, tenutasi nell’aula bunker di Bitonto, ben 45 persone sono state accusate a vario titolo di reati che vanno dall’associazione mafiosa aggravata al traffico di stupefacenti, dal tentato omicidio al porto abusivo e detenzione di armi, intestazione fittizia, autoriciclaggio, favoreggiamento, estorsione, truffa aggravata, ricettazione.
Le attività, ad evidente stampo mafioso, erano eseguite nel comprensorio garganico di Manfredonia, Mattinata, Monte Sant’Angelo e Vieste. Le complesse indagini hanno permesso di acquisire elementi indiziari che evidenziano come le azioni malavitose fossero svolte seguendo modelli di mafia militare, con una penetrante capacità di infiltrazione nel comparto agroalimentare della pesca e dell’agricoltura.
“Abbiamo ritenuto fondamentale ribadire l’impegno dell’Ente nella lotta alle mafie per l’affermazione della legalità sul territorio. Argomenti spinosi ma centrali per lo sviluppo della nostra provincia; non potrà mai esserci un vero e duraturo sviluppo se non mettiamo al primo posto sicurezza e legalità. E in questo contesto, la Giunta camerale vuole dare un segnale forte per ribadire che la Camera di Commercio di Foggia sarà sempre in prima linea contro la criminalità e il malaffare”.
Con queste parole il presidente della Camera di Commercio di Foggia, Damiano Gelsomino, ha espresso la volontà della Giunta camerale di costituirsi parte civile in un procedimento giudiziario che vede la tutela degli interessi delle imprese di Capitanata e la legittima richiesta di costituzione del risarcimento per il danno subito.