La Polizia di Stato, ad agosto scorso, al termine delle indagini espletate dal personale della squadra mobile della Questura di Foggia, ha dato esecuzione ad ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dall’Ufficio Gip del Tribunale di Foggia, su richiesta della locale Procura, a carico del 26enne Francesco Cammalleri originario di Orta Nova, sulla base di gravi indizi di colpevolezza raccolti durante la fase investigativa, in ordine alla reiterazione dei reati di rapina e di tentata rapina. Il 26 ottobre, al termine del procedimento penale di primo grado instauratosi, con la formula del rito abbreviato, dinanzi al gup presso il Tribunale di Foggia, il giovane è stato condannato, con sentenza non ancora definitiva, alla pena di 8 anni di reclusione e al pagamento di 8mila euro di multa.
L’attività investigativa della mobile, con il coordinamento della Procura della Repubblica, ha permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza relativamente a 5 rapine, di cui 2 tentate e 3 consumate, commesse a cavallo tra il 7 e il 26 febbraio 2022, presso una serie di attività commerciali, tra cui farmacie, rivendite di tabacchi e supermercati, situate tra Foggia e provincia.
La meticolosa visione dei filmati delle telecamere di videosorveglianza dei locali commerciali, delle telecamere cittadine situate nei pressi di quest’ultimi, nonché l’attività d’intercettazione e analisi del traffico telefonico del giovane, ha consentito una tempestiva acquisizione di importanti dati investigativi che, attraverso un’analisi comparatistica degli eventi criminosi, hanno condotto all’identificazione di Cammalleri, presunto autore dei delitti. Quest’ultimo, nonostante la sottoposizione alla sorveglianza speciale di P.S., unitamente ad altri concorrenti, si sarebbe introdotto all’interno delle attività commerciali armato. Inoltre, i dati investigativi ricavati, hanno permesso di compiere un’analisi comparatistica del vestiario rinvenuto presso l’abitazione del soggetto, presumibilmente utilizzato proprio per commettere le rapine.
Va precisato che la posizione della persona coinvolta nelle predette operazioni di polizia è al vaglio dell’autorità giudiziaria e che la stessa non può essere considerata colpevole sino alla eventuale pronunzia di una sentenza di condanna definitiva.
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